Papa Francesco da dieci anni con noi

Lunedì 13 marzo Papa Bergoglio festeggia il decennale dalla salita al soglio pontificio. Il Popolo racconta i temi al centro del pontificato attraverso le testimonianze di don Chino Biscontin, don Dario Roncadin, don Giosuè Tosoni, don Roberto Tondato, Andrea Barachino, diacono Paolo Zanet, Gianni Borsa

Per celebrare i dieci anni dalla salita al soglio pontificio di papa Bergoglio, Il Popolo ripercorre i temi centrali del suo pontificato e come questi si sono riflessi anche nella comunità locale, attraverso le voci della nostra diocesi.

Era mercoledì 13 marzo 2013. I cardinali hanno eletto il nuovo papa, dopo la rinuncia di Benedetto XVI. Si tratta del card. Bergoglio. E abbiamo capito fin da quel tardo pomeriggio che avremmo avuto un papa innovatore. Queste le sue prime parole: “Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”. Quel “buonasera” inusuale ha portato il papa accanto, e non sopra i fedeli, atteggiamento concretizzato in mille modi successivamente. Quell’evidenziare che era anzitutto Vescovo di Roma, ha fatto intuire il suo impegno nella pastorale diretta e “ordinaria”. E quella richiesta di preghiera ha attribuito al “popolo” un nuovo rilievo, una nuova dignità. E infine la scelta del nome, Francesco, mai usato per un papa, legato ad una particolare attenzione ai poveri.

Così scrive don Chino Biscontin nel suo articolo Il primo affaccio e le tre novità: il buonasera il vescovo di Roma, la richiesta di preghiera in cui ripercorre i “modi” di Papa Francesco. Don Dario Roncadin, direttore ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, Giustizia e pace, Custodia del Creato, approfondisce l’attenzione per il creato di Bergoglio, papa della attenzione ante litteram all’ecologia integrale e del mondo come casa comune. E ancora l’ecumenismo è al centro del suo agire, come ripercorre don Giosuè Tososni (delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso). Un incontro, quello con il Papa, che ha formato ed è impresso nel percorso di fede dei seminaristi a cui ha testimoniato fede robusta, cultura e fraternità per la missione, come ricorda don Roberto Tondato, vicario generale della Diocesi, nel suo articolo. L’attenzione ai poveri è intesa come prospettiva da cui guardare al mondo, come spiega nello speciale de Il Popolo Andrea Barachino, direttore della Caritas. I poveri e i migranti, che sono cuore del magistero di Francesco, come ripercorre il diacono Paolo Zanet. Il rapporto con l’Europa a cui Bergoglio si richiama affinché mantenga un ruolo centrale per difendere pace, sviluppo e promozione umana, vengono ripercorsi da Gianni Borsa.