Quarto progetto di sostegno: quaresima missionaria

Suor Tarcisia Santarossa, pordenonese, ci parla del Camerun e dei progetti delle Suore Domenicane della Beata Imelda 

Il quarto e ultimo progetto che vi presentiamo arriva dal Camerun, dove la congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda opera da oltre trent’anni. Abbiamo chiesto a Suor Tarcisia Santarossa, pordenonese che dall’Italia segue i progetti delle sue consorelle, di raccontarci il contesto in cui lavorano e le iniziative che finanzieremo con le nostre offerte.”Yaoundé, città capitale del Camerun è al Centro del Paese e conta circa 3.500.000 abitanti. Il Quartiere Mvog-Acla, dove è situata la nostra casa, è un quartiere popolare con molta popolazione autoctona e nigeriana, ma anche con molte famiglie provenienti da tante altre parti del Camerun. Famiglie in cerca di lavoro, con alloggi precari, che hanno numerosi figli e, spesso, limitatissime risorse. Vivono del lavoro informale: venditori ambulanti, raccoglitori di ” piccole cose”, autisti di taxi e di moto o occupati in piccolo commercio. Le infrastrutture (rifiuti, energia, acqua potabile) sono precarie e spesso a servizio discontinuo.Il quartiere manca soprattutto di acqua potabile e di luoghi adatti per la formazione della gioventù, centri dove i bambini possano accedere dopo la scuola, così si vedono tantissimi bambini per la strada, con il pericolo di essere coinvolti in piccole organizzazioni malavitose o di avviarsi a droga e prostituzione.Sono molte le carenze che influiscono negativamente, specie sui più piccoli, i poveri, gli impoveriti provenienti da una immigrazione che fugge dalle guerre nei paesi limitrofi.La Congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda è in Camerun dal 1984. Vivendo in mezzo al popolo ne coglie ogni giorno i bisogni, soprattutto in riferimento alla promozione, formazione scolarizzazione, crescita, educazione ed evangelizzazione di bambini, ragazzi e giovani.Osservando la situazione, le Suore si sono impegnate a promuovere differenti attività per rispondere ai bisogni, secondo le possibilità, e incoraggiando la solidarietà di tutti coloro che sono sensibili alla promozione dei più deboli.Vista la scarsità di acqua per il consumo umano, hanno dato vita a una fornitura di acqua potabile, hanno promosso iniziative per una formazione relativa a igiene, cura della persona, sostegno scolastico merenda, attività formative e ludiche di socializzazione ed evangelizzazione. Tutte miranoad avviare l’interesse per l’apprendimento, (evitando l’abbandono scolastico).È un prezioso lavoro di promozione e formazione che coinvolge molto le famiglie più povere del quartiere e altre che non hanno mezzi per far frequentare i loro bambini a Centri di formazione alternativa.La casa delle Suore è diventata un punto di riferimento informale ma molto cercato dai ragazzi in genere e particolarmente dai più poveri.Questo progetto mira ad aiutare i bambini ragazzi giovani che le suore riescono a raggiungere e a crescere come persone autonome, intraprendenti, pieni di interessi e di apprezzamento di quei valori che traggono riferimento dal Vangelo e costruiscono una società di pace e benessere.Il lavoro educativo, per essere dinamico creativo e valido, ha bisogno di materiale di vario tipo, di poter contare su qualche risorsa che noi non abbiamo. La Congregazione ha avviato questo lavoro formativo e ora ha bisogno di aiuto per continuare le varie proposte. Il contributo locale è simbolico e la beneficienza è spesso insufficiente: per questo chiediamo il vostro piccolo sostegno e vi ringraziamo per quanto riuscirete a fare.”Il Centro MissionarioDiocesano