Diocesi
Domenica di Passione: il vescovo Pellegrini ha impartito la solenne Benedizione alla città e alla Diocesi
Il testo dell'omelia, la preghiera di consacrazione della Diocesi di Concordia-Pordenone al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, i canali you tube dove seguire le prossime celebrazioni
«Consacro la Diocesi al Cuore di Gesù e Maria
Con il crocefisso proteggo tutta la Città di Pordenone»
Sintesi testo omelia
«Carissimi fratelli e sorelle, con la domenica di Passione entriamo nelle Settimana Santa, alla fine della quaresima, ma non della quarantena, per rivivere i momenti più intensi e significativi della vita di Gesù: la sua passione, morte e risurrezione, centro della nostra fede e della vita cristiana. Da antichissima tradizione, la celebrazione di questa domenica è preceduta dalla benedizione degli ulivi e dalla processione, ricordando così l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Gesù entra a Gerusalemme perché proprio qui, porterà a compimento il disegno di amore del Padre: salvare l’umanità attraverso il dono della vita del suo Figlio Gesù. Quest’anno, fatto mai capitato nella storia recente, per motivi di contenimento del coronavirus, non abbiamo vissuto la benedizione degli ulivi e la processione, che rinvieremo più avanti, al termine dell’emergenza sanitaria, dando a questi gesti un significato in più, che recuperiamo sempre dalla Bibbia: Noè annuncia la fine del diluvio universale inviando una colomba con un ramoscello d’ulivo, segno di armonia e di pace.
Stiamo attraversando un momento della vita che non dimenticheremo mai più, chiusi in casa e passare il tempo a gestire la quotidianità in modo nuovo: penso ai ragazzi, agli anziani e anche ai confratelli sacerdoti, impediti nell’esercizio del ministero pastorale, preoccupati di una situazione che sembra non aver fine. Momenti difficili per tutti e anche per noi credenti, privati del partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa, fondamentali per il cammino di fede. Spero che questa situazione ci aiuti a fare un salto di qualità, ad entrare più profondamente dentro noi stessi, per riscoprire il centro della nostra fede, fissando attentamente lo sguardo su Gesù che dona la sua vita per amore, senza riserve, “facendosi obbediente fino alla morte, e a una more di croce”. Così ci ha detto san Paolo nella lettera ai Filippesi (2,8).
Sulla croce, Gesù prede su di sé il male, il peccato del mondo, il nostro peccato, tutto il male, anche il coronavirus, e lo lava con il suo sangue, con la misericordia e l’amore di Dio. E’ l’unico modo che gli rimane per togliere il peccato del mondo. Gesù, durante la sua vita, aveva predicato, compiuto molti gesti e miracoli. Ma non sono serviti a niente, perché il cuore dell’uomo è duro, ostinato e insensibile alla conversione. Quale altra strada scegliere per convincere l’umanità a spalancare il cuore all’amore di Dio? Cosa fare? Le parole non bastano più, sono necessari dei gesti, gesti forti e significativi: l’amore, il dono di sé fino alla morte! Gesù ci ha salvato perché ha molto amato. Questo è il messaggio più forte che il racconto della passione di Gesù ci offre e che desidero sia scolpito nel mio e nei vostri cuori.
C’è un particolare, nel racconto della Passione di Matteo appena ascoltato, che desidero richiamare alla vostra attenzione: lo squarcio del velo del tempio. Il velo si trova all’ingresso del Santo dei Santi, la parte centrale del Tempio di Gerusalemme, il luogo della presenza di Dio, dove il Sommo sacerdote poteva entrare una volta all’anno. Il velo segnava il limite, che nessuno poteva valicare. Con la morte di Gesù, il velo si spezza da cima a fondo, a significare che Gesù, con la sua morte, ha annullato ogni separazione tra Dio e l’umanità. Tutti, possiamo entrare nel cuore di Dio, attraverso l’amore e il cuore di Gesù. Gesù ci ha donato la sua vita, è morto per noi, perché potessimo andare direttamente al Padre, godere pienamente della comunione con Lui, spalancandoci le porte del Paradiso.
Cosa significa per noi oggi, in questo particolare contesto, amare come ama Gesù ed entrare nel cuore di Dio? Papa Francesco, recentemente ci ha invitati ad essere creativi nell’amore! Mi commuove l’amore di tanta gente, in prima persona dei medici e degli infermieri, che sono quotidianamente vicini agli ammalati, pur consapevoli di essere contagiati (sono più di 130, sinora i morti). Penso ai tantissimi volontari che offrono il loro tempo. Inoltre, oggi si celebra la 35
Alla conclusione della Messa due gesti: il primo, affido la nostra Diocesi all’amore di Dio con un atto di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria. Chiediamo che il Signore ci liberi dal male del tempo presente per camminare forti del suo aiuto. Il secondo, la benedizione della Città di Pordenone con il Crocifisso, esprima per tutti noi, credenti e non credenti, la partecipazione all’amore di Gesù per l’umanità e il desiderio di essere dono per gli altri».
Al termine della S. Messa il Vescovo ha consacrato la Diocesi di Concordia-Pordenone al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, con le seguenti parole scritte personalmente dal Vescovo:
In questo tempo di prova grande e di sofferenza per tutti
bussiamo alla porta del Tuo Cuore, Gesù misericordioso,
e a quello dell’Immacolata Vergine Maria,
che ci hai dato come madre dall’alto della croce.
Cuore sacratissimo di Cristo,
dimora dell’uomo, pace dell’animo, fine ultimo del cammino umano,
attiraci tutti a Te,
donaci di gustare il ristoro promesso a chi ti segue con mitezza e umiltà,
dà sollievo alla nostra fatica
e ferma l’epidemia di Coronavirus
che affligge l’umanità per la quale Tu hai dato la vita.
A Te noi oggi consacriamo la vita e il destino
della Chiesa che è in Concordia-Pordenone
e ci affidiamo in unione con tutti coloro che, in ogni parte del mondo,
cercano la Tua protezione.
Benedici e sostieni con la tua grazia
tutti coloro che assistono gli ammalati,
guarisci chi è colpito dal male,
proteggi i sani,
infondi pazienza in chi si trova isolato e lontano,
rafforza in tutti il senso di responsabilità, vero amore per il prossimo,
dona pace eterna ai defunti.
Cuore Immacolato di Maria,
trafitto dal dolore sotto la croce del tuo Figlio,
ci consacriamo e ci affidiamo a Te:
guarda alla croce che oggi è posta sulle spalle di tutta l’umanità,
intercedi per noi
affinché siamo liberati dai mali del tempo presente
e possiamo camminare, forti del tuo aiuto,
verso la domenica senza tramonto.
Allora, arresi all’Amore supremo del tuo Figlio,
contempleremo in eterno
la sua unica, vera e autentica Bellezza. Amen.
X Giuseppe Pellegrini, Vescovo
Benedizione alla Città e alla popolazione di Pordenone
Al termine della preghiera il Vescovo, assieme al Sindaco di Pordenone dott. Alessandro Ciriani, si è portato all’esterno della Chiesa – nel prato antistante la cappella della Curia -, per benedire con il Crocefisso l’intera Città e popolazione di Pordenone.
Integrazione agli appuntamenti dei prossimi giorni
Confermando tutti gli appuntamenti celebrativi del Vescovo nei prossimi giorni in diretta streaming * (lunedì 6 aprile S. Messa nella sede dell’azienda tessile Savio; martedì 7 aprile S. Messa nella sede della scuola Vendramini; mercoledì 8 aprile S. Messa nella sede della Protezione Civile di Pordenone; venerdì 10 aprile ore 15 liturgia della Passione nella Cappella dell’Ospedale Civile), sono stati integrati due appuntamenti:
– venerdì 10 aprile ore 16.30 benedizione silenziosa del Vescovo con il Crocifisso sul sagrato della Concattedrale di S. Marco (non in diretta);
– venerdì 10 aprile ore 18, il Vescovo prega la Via Crucis nella Cappella del CRO di Aviano, in diretta streaming.
* https://www.youtube.com/user/CPGConcordiaPordenon
Tutti gli appuntamenti, accompagnati e scoratati dagli uomini della Protezione Civile, sono stati organizzati nel pieno rispetto del distanziamento sociale secondo le norme attualmente vigenti.
Persone presenti in osservanza alle norme vigenti del Ministero dell’Interno
Hanno concelebrato: Mons. Orioldo Marson Vicario Generale, Mons. Basilio Danelon, Don Luca Basaldella.
All’organo il M° Alberto Gaspardo; cantore Eliva Pivetta; commento di don Maurizio Girolami.