Ufficio Pellegrinaggi: il viaggio in Kenia

"Se c’è un’esperienza bella che sto vivendo.... è il vivere insieme ai confratelli in missione la gioia delle festività natalizie. Noi infatti vediamo sempre la nostra parte, ma dobbiamo pensare a quanti vivono lontani da casa e che gioiscono della compagnia e dell’amicizia di chi va a trovarli"...

  Anche quest’anno ho scelto di trascorrere le vacanze natalizie in una missione. Lo scorso anno in Bolivia, quest’anno in Kenya, ospite nelle missioni diocesane con don Romano e don Elvino. Eravamo in quattro amici (…).Se c’è un’esperienza bella che sto vivendo, e per la quale il vescovo puntualmente m’incoraggia, è il vivere insieme ai confratelli in missione la gioia delle festività natalizie. Noi infatti vediamo sempre la nostra parte, ma dobbiamo pensare a quanti vivono lontani da casa e che gioiscono della compagnia e dell’amicizia di chi va a trovarli, ancor più in questo periodo: “Che bello poter vivere il Natale con i familiari italiani!” ha esclamato don Elvino durante la nostra permanenza. E che dire del giocare a carte alla sera insieme! Nulla di grande, ma la semplicità di una fraternità sacerdotale.Così, se da una parte il pensiero va ai parrocchiani, dall’altra non posso non pensare alla gioia dei missionari visitati e incontrati. Il periodo ci ha permesso di vivere la vita quotidiana: non grandi viaggi turistici, ma la condivisione con i nostri sacerdoti fidei donum e la loro gente della gioia delle festività. Siamo entrati nelle loro case, tradizioni, liturgie, dove la gioia esplode in canti e danze.Abbiamo visitato le prime parrocchie, stupendoci di quanto è stato fatto: la scuola di agricoltura a Karemeno (don Elvino), oggi scuola professionale affidata ai Missionari Bianchi; il centro di riabilitazione di Naromoru e l’acquedotto (don Romano); l’opera delle suore Elisabettine tra i bambini con problemi agli arti (Naromoru) e presso il dispensario di Mugunda, e delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto (dispensario di Sirima).Molto bella la nuova chiesa di Sirima, costruita con l’impegno e la manovalanza locale, desiderosa di avere una “sua” chiesa, accanto alle tante cappelle.E quella che a Mugunda sembrava una grande chiesa, abbiamo toccato con mano, durante le celebrazioni, che in realtà è giusta giusta per rispondere all’assemblea domenicale!Unici due svaghi extra, due safari, uno con don Elvino e uno con don Romano per ammirare natura e animali.Si è trattato di un aprire gli occhi, di un rimettere i piedi per terra. Don Piotr, sacerdote polacco che ha svolto servizio per sei anni a Bibione, ha esclamato: “Lo scorso anno ho visitato la Bolivia, quest’anno il Kenya. Posso dire che la chiesa polacca o italiana non è la Chiesa cattolica! Più ti apri al mondo, più capisci le istanze che giungono dalle Chiese sparse nel mondo”. Mentre qui si discute di mappature e unità pastorali, le missioni in Kenya, come in Mozambico, c’insegnano a valorizzare il laicato e i ministeri laicali, sapendo dare fiducia e responsabilità a chi, in forza del battesimo, può fare molto per le proprie comunità.don Andrea Vena