Bracciante morto a Latina: Caritas diocesana, “lavorare per evitare ogni tipo di sfruttamento” e “promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro”

A proposito del decesso del bracciante agricolo di origine indiana, Satnam Singh, di 31 anni, che lunedì era rimasto gravemente ferito a seguito di un incidente sul lavoro e abbandonato senza essere portato all'ospedale

“Siamo veramente rattristati da questa morte, che tra l’altro segue di una settimana quella di un altro lavoratore sempre in un’azienda di Borgo Santa Maria cui si aggiunge quella di stamattina del titolare di azienda agricola alle porte di Latina. Ora sarà l’Autorità giudiziaria ad accertare le circostanze precise dei fatti con le determinazioni conseguenti”. Lo dice al Sir il direttore della Caritas diocesana di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Angelo Raponi, in merito al decesso del bracciante agricolo di origine indiana, Satnam Singh, di 31 anni, che lunedì era rimasto gravemente ferito a seguito di un incidente sul lavoro. “Come Caritas diocesana è almeno un decennio che – aggiunge Raponi – lavoriamo per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei braccianti agricoli, per evitare così ogni tipo di sfruttamento e ridare di conseguenza la dignità che spetta loro in quanto persone”. Da qui l’appello del direttore della Caritas alle istituzioni perché “cerchino di garantire quanto più possibile i diritti fondamentali dei lavoratori” e, al contempo, di “adottare le iniziative opportune per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro. Azioni imprescindibili – conclude – da attuare anche in rete con le altre categorie sociali”.