Emergenza idrica: Confagricoltura Fvg: stagioni difficili, interventi urgenti

Buon lavoro al Commissario straordinario, il veneto Nicola Dell’Acqua. Il settore primario pronto a dialogare nell’interesse del territorio

 

Nel nostro Paese, il volume di acqua per uso potabile prelevato per impieghi domestici, pubblici, commerciali, artigianali, industriali e agricoli che rientrano nella rete comunale è di 9,19 miliardi di metri cubi nel 2020. Il prelievo giornaliero di 25,1 milioni di metri cubi, pari a 422 litri per abitante, è reso possibile da una capillare rete di approvvigionamento. l’Italia si conferma, ormai da più di un ventennio, al primo posto tra i Paesi Ue per la quantità, in valore assoluto, di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. In termini pro capite, l’Italia (155 metri cubi annui per abitante) si colloca in seconda posizione, preceduta solo dalla Grecia (158) e seguita, a netta distanza, dalla Bulgaria. In Friuli VG, il consumo giornaliero pro capite è di 212 litri d’acqua, ma le perdite nella distribuzione, della preziosa risorsa idrica, ammontano al 42 per cento. Sono alcuni dei numeri forniti dall’Istat nel suo report annuale rilasciato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (il 22 marzo).

«Anche per questi motivi – spiega il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – accogliamo con favore la nomina del Commissario Nicola Dell’Acqua alla guida della Cabina di regia sull’emergenza idrica». Dell’Acqua, già direttore Arpav, è anche presidente dell’Associazione nazionale delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l’innovazione agronomiche forestali (Anarsia). La Confederazione rivolge gli auguri al neo-Commissario per l’importante compito che è chiamato a svolgere, a partire dal coordinamento degli interventi di manutenzione degli invasi e delle altre infrastrutture idriche nazionali.

«Il lavoro è lungo e complesso perché ciò di cui il Paese ha bisogno – sottolinea Thurn Valsassina -, è di un vero e proprio Piano per le acque irrigue, fatto di interventi specifici per le diverse esigenze locali. Ciò sarà possibile se verrà portato avanti con un dialogo costruttivo con il settore primario al quale noi siamo assolutamente pronti e disponibili».