Cro di Aviano: convegno su “Medicina di precisione in oncologia”

Oltre 300 esperti nazionali hanno seguito il convegno organizzato al CRO in collaborazione con la Società Italiana di Cancerologia

 «C’è molto bisogno di lavorare in rete, aprire tavoli di confronto per armonizzare i criteri, definire percorsi omogenei e portare avanti proposte comuni sulla medicina di precisione, per dare risposte sempre più mirate e personalizzate nella cura dei tumori. È un settore su cui la ricerca del CRO è impegnata da anni con risultati ad altissimo livello». Lo ha dichiarato Francesca Tosolini, direttore generale del Centro di Riferimento Oncologico, inaugurando oggi ad Aviano i lavori del meeting “Precision Oncology in Breast Cancer: from Biology to Clinical Practice”, organizzato in collaborazione con la Società Italiana di Cancerologia e dedicato alle ultime novità riguardanti la medicina di precisione in pazienti con carcinoma mammario.

Un’organizzazione che richiede anche nuove e più efficienti organizzazioni dei dati, se è vero, come ha ricordato Silvia Franceschi, direttore scientifico del CRO, che «la medicina di precisione parla attraverso i dati clinici, dati che oggi spesso risiedono anche all’interno di uno stesso istituto in tanti archivi diversi, mentre deve essere favorita in ogni modo l’aggregazione e l’interoperabilità tra i centri dove si fa ricerca avanzata».

«Lo scarto temporale tra le scoperte scientifiche e la loro applicazione clinica si sta riducendo da un orizzonte temporale di almeno 15/20 anni a 4/5 anni. Oggi l’attività di ricerca sta cambiando concretamente la storia clinica dei pazienti», ha aggiunto Nicola Normanno (IRCCS Fondazione Pascale di Napoli), presidente della Società Italiana di Cancerologia. «La medicina di precisione richiede un cambio culturale. Quando ci siamo formati come medici ci hanno insegnato che il progresso era rappresentato dal passaggio dal trattamento del singolo ai grandi trial clinici. Oggi noi insegniamo ai nostri collaboratori che è vero anche l’opposto: ogni paziente ha caratteristiche uniche e rappresenta un caso clinico a sé. È un cambiamento che richiede riorganizzazioni organizzative e cliniche importanti, come sta già avvenendo per i molecular tumor board e i comprehensive tumoral profile».

Al meeting, che si è tenuto mercoledì al CRO in modalità ibrida e a cui hanno assistito oltre 300 specialisti collegati online alla sala convegni avianese, erano rappresentati tutti i maggiori centri che stanno tracciando la via italiana alla medicina di precisione, come l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, l’IRCCS Regina Elena di Roma, IRCCS Fondazione Pascale di Napoli, l’Istituto Humanitas di Milano, oltre ai centri regionali universitari di Udine e Trieste e ad alcuni esperti collegati dall’estero.

La giornata di lavori, organizzata da Gustavo Baldassarre (direttore dell’Oncologia molecolare CRO) e Fabio Puglisi (direttore del Dipartimento di Oncologia medica CRO), è stata suddivisa in due sessioni. La prima parte è stata dedicata alle più recenti scoperte della ricerca preclinica e traslazionale, mentre la seconda ha approfondito la possibile applicazione clinica delle maggiori novità emerse. Tra i temi di particolare interesse, i nuovi modelli di risposta alle terapie a bersaglio-specifico e il monitoraggio delle terapie mediante l’utilizzo della biopsia liquida.

Ampio spazio è stato dedicato allo stato dell’arte dell’applicazione della medicina di precisone in oncologia sulla base delle linee guida Europee, che danno supporto all’uso più appropriato della tecnologia di sequenziamento genico di ultima generazione nella pratica clinica. Riguardo al panorama nazionale, molto si è parlato proprio dei molecular tumor board, nuovi strumenti di governance che consentono di applicare soluzioni oncologiche di precisione sui pazienti la cui malattia non ha beneficiato delle terapie standard.