Piano pandemico Asfo, pronte nuove misure

Prevista anche la sospensione delle visite e delle operazioni già fissate ma ritenute non urgenti

La sanità del Friuli Occidentale si muove tempestivamente per fronteggiare al meglio la seconda ondata da coronavirus che, nelle prossime settimane, potrebbe vedere un picco importante. Sono tre le iniziative in programma, la prima delle quali ancora non ufficiale e particolarmente delicata, vale a dire lo stop temporaneo alle operazioni chirurgiche giudicate non urgenti. “Nel piano pandemico presentato dopo l’estate l’eventualità era da scongiurare. Per mettere, però, in sicurezza gli ospedali nelle ultime ore la voce è tornata a circolare, e questa possibilità sta diventando, via via, più consistente. Ne hanno parlato i vertici dei singoli ospedali della provincia e la decisione sembra avvicinarsi. In questo caso, accadrebbe quello che, in questi giorni, sta prendendo piede nel vicino Veneto, con la sospensione degli interventi programmati e delle visite non urgenti. Sono tutte strategie da predisporre per limitare le possibilità di contagio all’interno degli ospedali e per consentire al personale di concentrarsi sulla gestione del coronavirus.Un’altra iniziativa rilevante riguarda i posti letto nei reparti Covid diversi da quelli che necessitano di cure intensive. Dalla scorsa domenica, è stato predisposto all’ospedale di Pordenone il nuovo reparto Covid, nella seconda medica, con altri 47 posti letto. E non si può escludere che, lo stesso Santa Maria degli Angeli, sia oggetto di ulteriori ampliamenti, quanto a contenimento della pandemia. L’iniziativa è rivolta ad aumentare l’incisività del polo medico più importante della provincia, dopo i precedenti ampliamenti che hanno coinvolto la pneumologia.L’Azienda per i servizi sanitari lavora, infine, a un terzo obiettivo, quello di dotare il Friuli Occidentale di una seconda struttura a bassa intensità. Si tratterebbe di una sorta di Sacile due, sul modello tracciato dalla trasformazione della Rsa in riva al Livenza in struttura Covid per pazienti non più gravi, ma ancora positivi. Dopo varie analisi e studi, infatti, si è capito che in provincia non c’è attualmente spazio per un vero e proprio ospedale Covid, sul modello di quello in corso di trasformazione a Palmanova. Occorre invece una nuova struttura da dedicare interamente ai pazienti in via di guarigione, che altrimenti andrebbero a inondare gli ospedali, causando diversi problemi quanto a dimissioni rapide. L’area che potrebbe essere prescelta è quella della Pedemontana (Maniaghese o Spilimberghese), attualmente priva di un riferimento di questo tipo e dotata di alcune strutture al vaglio dell’Azienda sanitaria.