Paure ed incertezze, ma tornare sui banchi di scuola non è mai stato tanto atteso

Sono i 43 mila gli studenti al via il 16 settembre nel Friuli occidentale

ettembre, andiamo…” Ripartiamo con il primo verso di una nota poesia per accompagnare fino ai banchi monoposto, debitamente distanziati, oltre quarantatremila bambini e ragazzi dei vari ordini di scuola del Friuli occidentale. Forse, date le restrizioni determinate dal Covid, non ci sarà sulle nostre strade e piazze la consueta, colorata invasione di zaini e zainetti affiancati, in gruppi festosi. E tuttavia si tornerà finalmente a scuola, per incontri tanto mancati, e desiderati, in tempi di lockdown. Per le famiglie è andata crescendo l’attesa di notizie certe circa l’apertura di questo nuovo anno scolastico.E’ stata un’estate molto difficile, faticosa e logorante per molti dirigenti scolastici e per i loro collaboratori che hanno lavorato senza sosta per l’attuazione di norme ripetutamente sospese o modificate in vista dei necessari distanziamenti a scuola in varie situazioni e per l’impostazione del servizio mensa e delle operazioni di ingresso e uscita.Nel FVG si riparte il 16 settembre: una data che vale per tutti gli ordini di scuola, tranne che per i piccoli delle scuole paritarie dell’infanzia della Fism che sono entrati nelle aule già nei primi giorni di questo mese.All’inizio di questo nuovo anno scolastico, la presidente della Fism, Maria Antonietta Bianchi Pitter, ha fatto pervenire al personale docente, come pure ai presidenti e amministratori, il più sincero augurio di buon lavoro assicurando a tutti la vicinanza della FISM di Pordenone e suo personale, ricordando che l’interruzione forzata dell’attività didattica ha inciso profondamente sui nostri bambini. Pertanto sono da accogliere con gioia e disponibilità, in un clima di protezione, serenità e fiducia.Abbiamo chiesto a due dirigenti dei vari ordini di scuola, Piervincenzo Di Terlizzi e Mauro Dalla Torre, di accompagnarci nella concretezza dell’attuale realtà scolastica.Il prof. Di Terlizzi, che dirige il multiforme Istituto Comprensivo di Pordenone Centro, ci spiega che la sua èquipe ha continuato a lavorare seguendo come punti di riferimento le indicazioni ministeriali. Non si parla di bambini e di didattica, ma soltanto del ritorno nelle aule in sicurezza: distanziamento nei vari momenti e ambienti, igiene della persona, con particolare attenzione per le mani, tracciamento dei contatti, anche delle persone che entrano occasionalmente a scuola… E’ importante creare nuclei o gruppi che non si incontrino tra loro, tanto che ogni classe ha un proprio spazio esclusivo anche in giardino. Per le entrate e le uscite è stato impostato un piano che consente di non creare assembramenti. Il tempo mensa sarà dilatato per consentire più turni. C’è l’obbligo di usare le mascherine in tutte le situazione non statiche. E’ alquanto critica la situazione dei docenti, alcuni dei quali arriveranno ad anno scolastico inoltrato. Mancano insegnanti per le materie scientifiche e per la scuola primaria. Si procederà di giorno in giorno con la consapevolezza di stare affrontando una sfida grandissima con molte variabili. Su tutto si impone l’aspetto educativo della promozione dei valori di comunità e di rispetto reciproco.Per il prof. Mauro Dalla Torre, dirigente dell’Isis Zanussi, si tratta di entrare nella logica del buon senso: per l’attuale realtà, in relazione alla sicurezza nella scuola, non ci sono soluzioni miracolistiche che consentano di evitare in assoluto il contagio o assicurare per tutti l’immunità tra le pareti scolastiche. Sono state adottate tutte le possibili e richieste soluzioni logistiche, in una situazione di cui non si ha esperienza e che può celare pertanto alcuni imprevisti.In alcune realtà del nostro territorio è stato molto faticoso trovare le soluzioni al momento più adeguate e soprattutto fare retromarcia quando alcune indicazioni ricevute erano già state applicate…Lo Zanussi dispone di banchi monoposto, ha recuperato nuovi spazi in magazzini e biblioteca. Ora si sta studiando la possibilità di installare apparecchiature per il costante rinnovo dell’aria (aprire le finestre d’inverno non è molto salutare). E’ fondamentale insistere molto con i ragazzi in merito alla responsabilità personale e coinvolgere le famiglie per una attiva collaborazione specifica sul piano educativo. L’igienizzazione delle mani, l’uso delle mascherine anche in aula (per rispetto alle persone “fragili), la bottiglia dell’acqua personalizzata…e altri accorgimenti devono entrare nella mentalità comune. La ricreazione si trascorre in classe per evitare assembramenti. In questo momento storico di grande impegno, la prima parte dell’anno consentirà un’azione di verifica in un contesto di costanti azioni di accompagnamento dei ragazzi.