Conte minaccia e costringe l’Ue a cedere sulle misure d’aiuto

Prevale la linea di Italia, Spagna e Francia. Dall'Ue arriveranno misure straordinarie per fronteggiare la crisi. Successo di Conte che aveva minacciato di fare da solo

Alla fine l’ha spuntata Conte. Ci sono volute oltre sei ore di discussioni accese, una più che velata minaccia italiana di far saltare tutto, ma alla fine l’Unione europea dovrebbe essere arrivata ad una soluzione di compromesso. Il documento, approvato da tutti i 27, non menziona il Mes e prevede che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, presentino entro due settimane proposte di lungo periodo.

Conte non ha avuto vita facile dovendo contrastare duramente la linea seguita dai cosiddetti falchi, rappresentata soprattutto dai leader dei paesi del Nord.”Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati – ha tuonato nel corso della giornata Conte –  se li può tenere: l’Italia non ne ha bisogno: abbiamo le carte in regola con la finanza pubblica”. Sulla stessa posizione italiana si sono espressi la Francia con Macron e il leader spagnolo Sanchez. E’ stata così respista la prima bozza che era stata preparata dall’eurogruppo e che prevedeva un approccio quanto meno morbido per risolvere l’emergenza, utilizzando perlopiù vecchi strumenti. Conte e Sanchez, appoggiati da Macron e altri premier, hanno seccamente respinto la protesta, costringendo tutti a riformulare una nuova proposta.

Ora si dovrà attendere due settimane per vedere le nuove proposte anti crisi, che – stando all’accordo concluso in extremis – dovrebbero tenere in considerazione la natura senza precedenti dello shock determinato dal coronavirus. “La nostra proposta – si legge nel documento finale da cui è stato eliminato ogni riferimento al rispetto del Mes- deve essere rafforzata come necessario con azioni ulteriori in modo inclusivo alla luce degli sviluppi, per finalizzare una risposta esauriente”.