Tumori gastrointestinali, nuove modalità di diagnosi e cura

Le nuove tecniche spiegate dal prof. Renato Cannizzaro dell'Istituto Nazionale Tumori Cro di Aviano

Siamo a colloquio con il prof. Renato Cannizzaro (foto), direttore della Gastroenterologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori (CRO) di Aviano, da un trentennio all’avanguardia nella lotta alla malattia del secolo. Lo specialista delle patologie oncologiche dell’apparato digerente è stato chiamato a fare parte del nuovo comitato consultivo di ESDO, la società europea di oncologia digestiva che ha sede a Vienna e che rappresenta oltre 650 soci europei tra cui 15 società scientifiche nazionali e tre internazionali. Un prestigioso riconoscimento che, come ha spiegato Cannizzaro, “mi permetterà di proseguire nei progetti europei supportato dal Centro di Riferimento Oncologico e da AIGO (Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi, nella quale è responsabile della Commissione Oncologica) con studi finalizzati a rendere sempre più efficace l’approccio ai tumori dell’apparato digerente, oggi prima causa di morte tra le neoplasie”.L’importanza fondamentale della prevenzione Il nostro interlocutore entra nel vivo della tematica determinante della prevenzione. Ci spiega come importanti misure di prevenzione abbiano consentito una riduzione superiore al 30 per centro dei tumori dell’apparato digerente. Il suo impegno attuale è focalizzato sulle neoplasie dello stomaco e del colon, per le quali esistono efficaci strumenti di prevenzione e cura. Per entrambi sono molto importanti gli stili di vita, a partire dall’alimentazione, e alcune modalità di indagine specifiche per ciascuno dei due settori: per il primo la ricerca dell’helicobacter pylori, alla quale deve essere associata la valutazione della familiarità di primo grado rispetto alla patologia come pure della gastrite atrofica autoimmune, con eventuale gastroscopia; per il secondo l’adesione allo screening per la ricerca del sangue occulto nelle feci ed eventuale colonscopia. Impiego di nuovi strumenti per l’indagine e adozione di nuovi farmaci Sono attualmente disponibili alcuni strumenti molto innovativi che permettono di indagare l’interno dell’apparato digerente con l’endomicroscopia: variando la colorazione elettronica o ingrandendo anche fino a mille volte le immagini attraverso un laser a fibre inserito in altri strumenti endoscopici, si possono individuare le lesioni precancerose e anche i vasi sanguigni che si moltiplicano e diventano irregolari in presenza della patologia fin nelle prime fasi. L’uso di endoscopio più laser consente anche di dare un indirizzo alla terapia. Attualmente sono disponibili farmaci specifici per la distruzione dei vasi sanguigni che proliferano da “complici” e di distruggerli affamandoli. E’ molto significativa l’attività in questo campo, condotta in collaborazione con la dott. Paola Spessotto.In presenza di sangue occulto nelle feci, di difficoltà digestive e di dolori allo stomaco si ricorre all’endoscopia. Per quanto riguarda i tumori del colon nelle fasi iniziali, è efficace la chirurgia miniinvasiva in laparoscopia. Si adotta analoga modalità pure per i tumori dello stomaco (anche questi curabili con il blocco dei recettori HER2 che si formano sulle pareti delle neoplasia): si blocca la proliferazione delle cellule maligne con l’impiego di un farmaco mirato che allunga la vita.Flavia Sacilotto