Gli scout e la scelta di accogliere

La decisione assunta all'unanimità dal Consiglio generale dell'Agesci

Negli scorsi giorni si è riunito a Bracciano il Consiglio generale dell’Agesci, che ha approvato all’unanimità un documento dedicato alla Scelta di accogliere: si tratta di una pista di lavoro sulla quale saranno chiamati a lavorare i diversi gruppi nei prossimi mesi, declinandola secondo lo stile degli scout. Nel testo si sottolinea la volontà di accogliere l’altro “con la sua storia, il suo presente e il suo desiderio di futuro, rimanendo nella disponibilità ad essere accolti a nostra volta, riconoscendo le nostre stesse fragilità, resistenze e paure”.Spiega il Capo Scout d’Italia Fabrizio Coccetti, originario di Spilimbergo: “Abbiamo voluto elaborare un documento per esplicitare che lo stile dell’accogliere è centrale per la nostra associazione. Non ci riferiamo solo all’emergenza migranti, una sfida con cui siamo chiamati a confrontarci. La nostra è una società fragile, dimentica dei propri valori. Allora noi richiamiamo il nostro patto associativo, affermando che l’inclusione – del debole, del disabile, dello straniero, di colui che papa Francesco chiama lo scartato – deve essere centrale per noi dell’Agesci. Nei nostri gruppi ormai da tempo abbiamo ragazzi di famiglie non praticanti, non credenti e perfino di altre religioni diverse da quella cristiana, che decidono di mandare i figli in Agesci. Questa è un’occasione di annuncio. Continuiamo ad affermare i nostri valori e la nostra tradizione e tuttavia siamo consapevoli che dobbiamo abbattere le frontiere che abbiamo dentro di noi”.Insomma a Bracciano si è delineata una strada capace di rendere attuale lo scoutismo, che deve rinnovarsi per rispondere a nuove sfide. È questa la ricchezza dell’associazionismo vivo: non rimanere ancorato acriticamente alle tradizioni e alle consuetudini, ma saper far fronte alle nuove esigenze della società, rinnovandosi.Marco Pelosi