Speciali
Al monastero benedettino di Santa Maria Annunciata
A Poffabro
L’oasi di silenzio contemplativo del monastero di Poffabro è raggiunta da innumerevoli voci che interpellano l’ascolto accogliente delle sorelle benedettine nelle loro intense e lunghe giornate intrise di sapienza ispirata all’ora et labora della loro regola.Come osserva madre Gigliola, “sono voci che spesso ’arroventano’ il telefono, tanta è stata ed è anche attualmente la loro frequenza e intensità. Particolarmente nel tempo di isolamento e di imposte solitudini, molte traboccanti situazioni di fatica e sofferenza si sono aggrappate alla certezza di un ascolto che si è fatto accoglienza e condivisione pacificante. C’è tanto disorientamento, ma Dio rimane. In un momento in cui mancano punti di riferimento, le persone hanno bisogno di sostegno; noi indichiamo la luce e l’intercessione dello Spirito”.Il ritmo di vita imposto dal virus ha fatto emergere problemi sopiti, situazioni difficili che cercano accoglienza e condivisione. Tante solitudini determinate dal Covid hanno moltiplicato il bisogno di collegamento con il monastero quale oasi virtuale di approdo per tante fatiche e stanchezze. Sono persone disorientate che spesso arrivano quassù per respirare aria di cielo. Fuori dalle rotte del turismo cercano aria pura in un luogo invitante che si presta a una sosta e a una ricarica per l’anima. E ora la buona stagione e qualche nuova apertura portano ai piedi del Monte Raut tante persone che cercano il ristoro di paesaggi alpini e di ritempranti passeggiate.L’ambiente naturale nei pressi della casa benedetta dalla solitudine orante continua e esercitare uno speciale fascino, anche se non sono ancora consentiti momenti comunitari di incontro e condivisione.Spesso con il pretesto di cercare qualche prodotto genuino, frutto della laboriosità creativa di queste sorelle, si chiede un momento di ascolto, una parola di luce e di speranza. Sarebbe stato gradito anche alla comunità delle benedettine poter organizzare qualche momento di condivisione per la festa dell’Assunta, ma è ancora necessario procedere con cautela data l’incertezza del tempo presente.Il dialogo corre pertanto soprattutto attraverso l’etere per lo più con la richiesta di un ascolto fraterno che alleggerisce il peso del cuore ed è già una terapia per l’anima che si sente accolta e compresa. Ecco perché le sorelle di clausura non vivono in solitudine, ma sono sempre aperte all’accoglienza partecipe di tante sofferenze del nostro tempo.