Sei nuovi ordinati: “Dalla agenzia di viaggio in Nepal alla scoperta della gioia del cistianesimo”

Testimonianza di Giuseppe Rammani, 52 anni di Kadmandù

Sono nato a Dumakhal in periferia di Kathmandu in Nepal da una famiglia di nove fratelli, appartenente alla casta brahman della religione hindu. Ho studiato economia commercio e mi piaceva a lavorare e viaggiare. Per questo motivo ho aperto un’azienda di viaggi insieme con mio cugino. Tutto stava procedendo bene e non mi mancava nulla per vivere, ma non ero felice. Ho iniziato fare un percorso della ricerca della verità. Studiando tutte le religioni mi ha colpito tanto alla religione cristiana, questa scoperta è stata un cambiamento radicale della mia vita.Grazie al missionario Fra John L. Harris che ho conosciuto a dicembre 1990: è stato una guida spirituale del mio cammino di fede quando ero ancora in ricerca della vera religione. Questo missionario mi ha insegnato che se uno ama Cristo può diventare felice. Infatti, ho visto la sua vita molto semplice ma tanto felice.Sono stato battezzato il 26 dicembre 1995. Ho iniziato a vivere la vita cristiana con tanta gioia andando alla Messa domenicale, giorno dopo giorno sentivo sempre più amore verso l’eucaristia e il vangelo. Erano pochissimi i cristian, perché lo stato non permetteva altre religioni: c’erano pochissimi sacerdoti, religiosi e religiose che svolgevano attività pastorale ed essendo stranieri facevano tanta fatica per la diversità della cultura, la lingua ecc… Così mi è venuto il desiderio di far parte della missione della Chiesa e man mano ho sentito il desiderio di diventare prete per svolgere il servizio della Chiesa.Nel 2000 ho lasciato Nepal e sono venuto in Italia. Il mio sogno era per diventare sacerdote missionario. Nel 2001, mentre facendo volontariato nella Piccola casa della Divina Provvidenza a Torino, ho conosciuto un frate della comunità di San Giovanni Evangelista. Mi ha invitato nel suo monastero per gli incontri vocazionali: mi piacque molto il loro carisma e decisi di continuare vivere con loro una vita di contemplazione. Rimasi una decina di anni nel monastero come un frate oblato, con speranza di ritornare il mio paese di origine come prete per l’evangelizzazione. Ma ciò non era contemplato nelle esperienze della Congregazione per questo lasciai il monastero.La provvidenza di Dio mi ha aperto allora un’altra porta per raggiungere il mio desiderio di diventare sacerdote: ho conosciuto, tramite la Caritas diocesana, Don Davide Corba che mi presentò al nostro Vescovo al quale raccontai che avevo desiderio di diventare sacerdote. Il Vescovo mi propose all’inizio di essere diacono e servire alla Casa Madonna Pellegrina e dopo un tempo di esperienza mi aprì la strada verso il sacerdozio.Dal 2015 ho vissuto in Seminario, inserendomi nella Comunità de Il Seguito di Gesù. Poi, il rettore del seminario mi ha inviato a svolgere servizio pastorale nella parrocchia di Bannia. In questo modo ho potuto conoscere quella comunità, servendo la parrocchia, e mi sono sempre trovato bene con tutti. In questi anni di servizio ho avuto sempre entusiasmo nel servire la chiesa diocesana. Vedo che la gente ha bisogno della nostra presenza. La parrocchia è come una casa, poiché si vive insieme comunitariamente; se uno gioisce lo stesso fanno gli altri, se uno soffre anche gli altri soffrono.Il 6 settembre 2020 sono diventato diacono e a Dio piacendo il 3 luglio arrivo all’ordinazione sacerdotale con gli altri confratelli.Voglio ringraziare con il cuore il vescovo Giuseppe che mi ha accolto e tutti coloro che mi sono stati vicino in questo cammino: dalla comunità del Seminario: a quella del Seguito di Gesù. Sono pronto a servire la santa Chiesa di Dio, all’obbedienza del mio vescovo ovunque mi mandi per l’annuncio del vangelo e servire i fratelli.