Sei nuovi ordinati: “Sarà per noi l’inizio di un nuovo cammino”

Testimonianza di Stefano Mattiuzzo, 41 anni di Lancenigo

Mi chiamo Stefano Mattiuzzo e, insieme ad altri 5 miei compagni di viaggio, sto per ricevere l’ordinazione presbiterale. Noi diventeremo sacerdoti nella diocesi e per la diocesi di Concordia-Pordenone. Questo sarà per noi l’inizio di un nuovo cammino di Bellezza e di Grazia.Ripercorrendo questi anni che mi hanno accompagnato fino a qui, ricordo come il mio cammino sia stato, pur oscillando tra passi lenti e passi spediti, sempre abbracciato da consolazioni che il Signore ha voluto donarmi: quello a cui sono chiamato dal 3 luglio, data dell’ordinazione, è semplicemente un cambio di scarpe, mantenendo però il sentiero già iniziato. Ringrazio il Signore per essersi messo al mio fianco, per avere la pazienza di plasmarmi piano piano nonostante le mie eterne indecisioni perché io mi lasci continuamente abbracciare dal Suo amore che da sempre mi accompagna.Paragono il mio cammino a un puzzle in cui ogni pezzetto rivela il significato nascosto di ogni esperienza, di ogni incontro, di ogni sconfitta, di ogni gioia ricevute, e interiorizzate. Sicuramente i pezzetti più belli, quelli avuti nell’esperienza fatta in Azione Cattolica, mi avevano già fatto intuire parte del disegno che Dio ha progettato per me: progetto che si è svelato sempre in misura maggiore e chiaro. Intuito che mi portava sempre a volgere il cuore da un’altra parte, nonostante vivessi una vita apparentemente piena: una storia affettiva con programmi a lungo termine e il lavoro coinvolgente come infermiere. Improvvisamente il vero senso della vita è venuto a bussare alla mia porta e c’era bisogno che qualcuno bussasse in modo differente perché partisse una ricerca interiore che incendiasse il mio cuore. Invocando intensamente lo Spirito Santo, ho sentito la sua azione farsi spazio dentro di me e la chiamata che mi stava proponendo era quella di Scegliere, con la S maiuscola, davvero la Felicità verso un bene più grande.Chiesi a Dio risposte che non hanno tardato ad arrivare. La scelta è stata la conseguenza di un doppio abbandono: abbandonare un mondo che non sentivo più mio e abbandonare la mia vita nelle mani di Dio.La bellezza di questa scelta è stata proprio quella di lasciare a Dio le redini e, con umiltà, lasciarmi condurre in pieno nel suo amore.Sono entrato in seminario non sapendo cosa sarebbe accaduto da lì in poi, un po’ come entrare in una stanza buia ma con la certezza di trovare l’interruttore. E così è stato.Ringrazio il Signore per gli anni trascorsi in seminario, per i miei compagni seminaristi con i quali ho trascorso un tempo come sentirsi in famiglia, agli educatori, ai professori che hanno avuto molta pazienza con la mia memoria, ringrazio le parrocchie presso cui ho prestato servizio e che mi hanno fatto sentire tutto il loro bene, tutti gli educatori e i catechisti che con grande spirito di servizio testimoniano la gioia della buona novella e piantano semi di bellezza nei ragazzi. Ringrazio tutti i giovani che sono l’anima delle parrocchie, e tutti quegli anziani che con fede ho visto pregare in chiesa. Infine un grazie a tutti i sacerdoti che mi hanno accompagnato e aiutato ad arrivare qui.Prego il Signore perché ci aiuti a diventare sacerdoti santi perché l’unico scopo della vita è amare senza riserve, senza paura di lasciare che Dio ci guidi verso la nostra felicità insieme a lui. E credetemi, Dio la vuole più di noi e ci aiuta a raggiungerla attraverso vie misteriose ma che conducono alla gioia piena. Basta lasciarlo agire.Da sabato 3 luglio non cambierà nulla, ma cambierà tutto. Saremo noi, ma non saremo più noi. Come dire: grazie Signore che mi hai chiamato a servirti in questo modo, perché, almeno per me, non c’era modo migliore. Come sarà da qui in poi? Tutta bellezza.