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Sei nuovi ordinati: “Immagino il mio sacerdozio come una testimonianza”
Testimonianza di Matteo Borghetto, 27 anni di Cordovado
Sono Matteo Borghetto, ho 27 anni, sono originario di Cordovado e attualmente vivo con la mia famiglia a Ligugnana di San Vito al Tagliamento. Ho conseguito la maturità classica presso il Pontificio Istituto Sant’Apollinare in Roma che ho frequentato per tre anni vivendo in Vaticano svolgendo il servizio di ministrante presso la Basilica di San Pietro. Nel 2012 ho fatto ingresso presso l’Almo Collegio Capranica in Roma dove mi sono preparato al sacerdozio durante sette anni ricchi di amicizie vere e formazione solida. Sono profondamente grato alla comunità del collegio e al suo rettore, allora mons. Ermenegildo Manicardi, per avermi fatto capire con chiarezza cosa significa essere sacerdote per la Chiesa.Conseguiti il baccellierato in teologia e la licenza in teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana, attualmente svolgo il tirocinio pastorale a Portogruaro, nelle parrocchie di Sant’Andrea e Sant’Agnese.Prima ho vissuto la pastorale, per quattro anni, a Ligugnana, dove il parroco don Giuseppe Dell’Osso, i vari collaboratori e, in modo tutto speciale, gli adolescenti dell’oratorio, mi hanno insegnato come, prima di tutto, occorra stare con i ragazzi e la gente, ascoltare e poi, con davvero tanta umiltà e senza alcuna pretesa, consigliare, confortare e aiutare. Sono in attesa di discutere la tesi di dottorato in teologia dogmatica.La storia della mia vocazione passa, quindi, per Cordovado, Roma, Ligugnana e ora Portogruaro; potrei definirla la storia di una presenza silenziosa ma costante del Signore che, passo dopo passo, mi sta facendo capire che cosa significa essere chiamati nella sua vigna a lavorare.A chi mi chiedesse di sintetizzare la mia storia umana e vocazionale, ormai prossimo a ricevere il dono del presbiterato, con una frase della Scrittura, risponderei citando il Libro dei Proverbi: “La Sapienza […] ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: “chi è inesperto accorra qui!”” (Pro 9,3-4).Mi sono spesso chiesto perché il Signore mi abbia voluto in questa missione: mi sono scoperto appunto inesperto. Ma dato che, a volte, la volontà di Dio è mistero, ho accolto l’invito dei Proverbi piuttosto che pormi troppe domande: mi sono messo a disposizione per imparare.Presso l’Almo Collegio Capranica è maturato quel germoglio seminato dal Signore, scoperto da don Pietro Perin a Cordovado, coltivato durante i tre anni di servizio in Vaticano e irrobustitosi nelle parrocchie di Ligugnana e Portogruaro. Luoghi, volti e momenti che mi hanno stimolato a servire il Signore in una società certo complessa ma – ne sono convinto- interessata a un dialogo sincero e maturo. Vorrei che il mio eccomi, il prossimo 3 luglio, confermi i sentimenti di quello pronunciato lo scorso 6 settembre al diaconato: onesto e semplice, carico di tutte le mie fragilità: al resto penserà tutto Lui!L’uomo, come diceva S. Paolo VI, “ascolta più volentieri testimoni che maestri”: il mio sacerdozio lo immagino come testimonianza di una chiamata silenziosa ma viva che cambia la vita e la rende decisamente bella!