Un anno di Covid, Pordenone: perdite quantificate con un meno 60%

A colloquio con Fabio Cadamuro

Meno 60% di giro d’affari e per fortuna che ci ha salvato un po’ l’estate, altrimenti eravamo a -80 e anche 90%. Insomma un bagno di sangue”. Fabio Cadamuro, presidente del gruppo provinciale Ascom pubblici esercizi, non usa mezzi termini per definire quest’anno “terribile”, dodici mesi dall’inizio della pandemia coronavirus.

“Abbiamo chiuso – rimarca – l’11 marzo del 2020. I primi mesi sono stati particolari e inaspettati per tutti. Un anno veramente difficile, in estate abbiamo avuto un po’ di respiro, ma con l’arrivo dell’autunno abbiamo ricominciato ad andare in sofferenza, perché pensavamo fosse passata la tempesta e invece era solo l’inizio”. “In tutti questi ultimi mesi, infatti, – aggiunge – siamo sempre con l’indecisione dei colori e nessuno ha capito perché debbano dare le indicazioni il venerdì pomeriggio, all’ultimo momento. Il problema è che alla fine sono sempre le nostre le attività che chiudono; con le fabbriche non se lo possono permettere. La chiusura delle 18 non ha fatto più di tanto cambiare le abitudini: è solo qualcosa di goliardico fare una bevuta alle 17 o giù di lì. Il sabato riusciamo a tenere botta, ma durante la settimana facciamo veramente poco. Spero che presto si possa tornare alla situazione normale e che la gente non abbia paura e torni alla vita di una volta. Lo smartworking non aiuta: le persone stanno a casa e non consumano”.

Intanto, in un recente incontro con il presidente della Regione Fedriga, come Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) è stata posta la richiesta più importante: se si è in zona gialla: ristoranti aperti fino alle 22 (dalle 18 alle 22 solo servizio al tavolo), prenotazione obbligatoria e rilevamento temperatura; bar aperti fino alle 20 (dalle 18 solo servizio al tavolo e divieto vendita bevande alcoliche). In zona arancione: ristoranti aperti fino alle 18, con asporto fino alle 22, prenotazione obbligatoria e rilevamento temperatura; bar aperti fino alle 18, con asporto fino alle 22 e divieto vendita bevande alcoliche.