Speciali
Un pane per amor di Dio: una risposta ai bisogni che ci segnalano i nostri missionari
Centro missionario Diocesano, le missioni coinvolte si trovano in Sud Sudan, Camerun, Brasile e Mozambico
a quaresima, ormai da tradizione per la nostra diocesi, è anche tempo per aprire il cuore e lo sguardo “fino agli estremi confini della terra” ovvero in quei luoghi remoti dove tanti nostri missionari e missionarie annunciano il Vangelo con coraggio e dedizione.La campagna di solidarietà “Un Pane per Amor di Dio” ci permette di sviluppare ponti di amicizia e sostegno economico con le comunità cristiane che vivono in situazioni di povertà, guerre e carestie. La pandemia ha aumentato la soglia di povertà nel nostro Paese come in tutto il resto del mondo e milioni di persone che già erano impoverite oggi si trovano ben oltre sotto la soglia della sopravvivenza.Quasi settimanalmente riceviamo in ufficio missionario tante lettere e foto che i nostri missionari ci inviano per raccontarci come stanno affrontando questa crisi economica e sociale.Il pensiero che tante famiglie stiano combattendo contro la fame e la malnutrizione ci lascia sempre sgomenti ma allo stesso tempo ci incoraggia a non interrompere la condivisione e il sostegno con queste realtà.Ecco perché abbiamo scelto, anche quest’anno, di sostenere quattro progetti (tra i tanti che ci sono arrivati) in quattro diverse zone del mondo dove operano – oppure operavano fino a qualche anno fa – le missionarie e i missionari originari della nostra diocesi.Le missioni coinvolte si trovano in Sud Sudan, Camerun, Brasile e Mozambico. Ogni settimana, qui su Il Popolo, ve ne presenteremo uno e vi racconteremo le storie delle persone che beneficeranno del vostro sostegno e così, seppur distanti, proveremo a sentirci più vicini a loro.Attualmente sono 135 i missionari originari della nostra diocesi. Solo cinque anni fa, nel 2016, erano oltre 160. Non tutti però sono in servizio, molti infatti – dopo lunghissimi anni di missione – sono rientrati in Italia perché ammalati o semplicemente anziani e hanno passato il testimone a “nuove leve”, altri confratelli e sorelle che con lo stesso entusiasmo proseguono l’opera da loro iniziata. Ed è attraverso loro che noi, da qui, possiamo continuare a sostenere con la preghiera e con la solidarietà concreta i molteplici bisogni di tanti paesi nel mondo.Gli strumenti sono quelli che già conosciamo: – il piccolo salvadanaio che possiamo utilizzare con i nostri bambini e ragazzi del catechismo, per educarli alla solidarietà fraterna e far scoprire loro che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20, 35), – il pieghevole con l’elenco dei progetti e una loro breve descrizione e poi la testimonianza diretta durante la celebrazione, siamo personalmente disponibili a piccoli interventi e testimonianza da offrire durante il tempo quaresimale, non esitate a contattarci.Buon cammino quaresimale a tutti.
* Direttore del Centro Missionario Diocesano