Scuole del Veneto Orientale: dad ma laboratori attivi

Le scuole superiori di Portogruaro accolgono in totale oltre 4.000 studenti, che in questo periodo stanno seguendo le lezioni da casa. Dopo i primi mesi di scuola in cui hanno potuto frequentare le aule e i laboratori, seppur con una turnazione

Le scuole superiori di Portogruaro accolgono in totale oltre 4.000 studenti, che in questo periodo stanno seguendo le lezioni da casa. Dopo i primi mesi di scuola in cui hanno potuto frequentare le aule e i laboratori, seppur con una turnazione, con l’acuirsi della pandemia sono tornati alla modalità Dad. La didattica integrata, la frequenza resa possibile ai ragazzi disabili o con bisogni educativi speciali, lo svolgimento delle attività di laboratorio e officina nei corsi tecnologici ha significato per i dirigenti modifiche e aggiustamenti continui all’orario delle lezioni, per i docenti giostrarsi tra gruppi presenti in aula e studenti da casa.”Una situazione non semplice, come confermato dalla preside dell’Isiss Da Vinci, prof. Zago, perchè comporta un lavoro organizzativo non indifferente e in questa situazione le categorie più fragili e a rischio dispersione lo sono ancora di più. Ma la scuola è attenta e cerca di cogliere i segnali di disagio e intervenire di conseguenza”.In queste settimane tutti gli istituti sono alle prese con l’orientamento, svolto anche questo on line, dando la possibilità alle famiglie di connettersi con le scuole e di visionare dei materiali illustrativi digitali. Oppure fare dei tour virtuali della scuola.Ridotta tutta la progettualità messa in atto dalle scuole, rimane fondamentale il PCTO (ex alternanza scuola lavoro) per il quale si stanno organizzando attività on line (ad es. i corsi sulla sicurezza) e, per la fine di questo anno scolastico o l’inizio del prossimo, lo svolgimento dei percorsi in azienda. Di sicuro tutte quelle esperienze di soggiorni all’estero, viaggi di studio, stage presso istituzioni culturali ecc. che arricchiscono la formazione dello studente e sono basilari in alcuni indirizzi per questo anno sono accantonate.Anche i docenti, con tutte le difficoltà del momento, stanno trasformando il loro lavoro e cambiando la scuola. Dopo essersi forzatamente convertiti alla didattica on line, hanno aggiornato le loro metodologie e seguito corsi per apprendere a loro volta a utilizzare le piattaforme e i materiali che la rete mette a disposizione e per ritarare anche il tempo della lezione. “La lezione frontale nel nuovo contesto è più difficile – ci dice la prof. Franchi, che insegna inglese – prevale la didattica asincrona, e questo vale per tutte le materie. Anche se per gli studenti è più facile muoversi con le nuove tecnologie, dobbiamo guidarli ed essere anche noi sempre aggiornati”.

Una studentessa.Vittoria frequenta la seconda liceo. Per lei come per i suoi compagni svegliarsi la mattina e mettersi davanti al computer è diventata la routine. “L’anno scorso ero in prima e avevo appena conosciuto i nuovi compagni e poi ci siamo visti solo a distanza, per cui già il rientro a settembre ci era sembrato strano. Ora che siamo di nuovo a casa l’idea di rientrare a scuola fa più paura perchè il virus è più vicino rispetto ai mesi del lockdown”.”Seguire la didattica da casa è più complicato, e non è vero che si fa meno perchè la quantità di lavoro è maggiore. Per quanto mi riguarda, io sono occupata nei compiti dalle 14.30 alle 19. Così è per i miei compagni, anche se qualche eccezione c’è, ma per chi è motivato a livello di studio non cambia tra l’essere a distanza e l’essere in presenza. A parte l’ansia, presente quando fai un compito in classe. In ogni caso io mi auguro di poter tornare presto a scuola e stare con i miei amici”.Ada Toffolon