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La scuola senza scuola: esempi nel Portogruarese
Il prolungarsi della misura cautelare di interruzione delle attività scolastiche fino al 3 aprile ha intensificato la modalità della scuola on line. Anche nella primaria dove è richiesto il coinvolgimento dei genitori. L’adesione è stata unanime e positiva, a detta di diversi insegnanti, genitori, e persino dei nonni, che badano ai bambini quando i genitori sono al lavoro.
Le scuole sono chiuse ma l’attività non si interrompe. La prima ordinanza di chiusura di tutte le scuole in Veneto e in Friuli Venezia Giulia a causa del rischio di contagio da virus Covid19 è stata emessa il 23 febbraio, in piene vacanze di carnevale. Quindi l’interruzione di qualche giorno sembrava non dover recare troppi disagi alla programmazione ordinaria.
In seguito il prolungamento della sospensione, fino al 15 marzo e ora fino al 3 aprile, ha costretto dirigenti e docenti a mettere in atto una didattica a distanza per tutti gli allievi, dalle classi della primaria alle superiori.
Le nostre scuole, ancor prima dell’ultima circolare ministeriale, hanno promosso varie forme di attività on-line, dapprima per riavviare il dialogo educativo, forzatamente interrotto, e poi per ottemperare alla pianificazione didattica in un momento strategico dell’anno scolastico.
Il prolungarsi della misura cautelare di interruzione delle attività scolastiche ha intensificato questa modalità, con il coinvolgimento dei genitori, nel caso della primaria.
L’adesione è stata unanime e positiva, a detta di diversi insegnanti, genitori, e persino dei nonni, che badano ai bambini quando i genitori sono al lavoro.
“Una scuola che riparte è una comunità che riparte, come spiegato dalla dirigente Durigon dell’ITT Mazzotti di Treviso, e in un momento di emergenza come questo è un segnale importante. Senza contare che la scuola digitale, di cui si parla da anni, e per la quale sono state avviate molte iniziative di formazione dei docenti finalmente prende piede, inoltre le potenzialità dei vari strumenti informatici sono meglio espresse sia dai docenti che dagli studenti.
Va ricordato, sono sempre parole della Durigon, che, soprattutto con l’introduzione del registro elettronico, da anni è iniziato un percorso di digitalizzazione che coinvolge tutti gli attori della comunità educativa, questa contingenza sta accelerando il processo”.
La dirigente dell’Isiss Da Vinci di Portogruaro, prof.ssa Zago, a fronte dell’impegno che il suo istituto sta mettendo in atto, riscontra “una buona risposta da parte degli studenti alle lezioni a distanza che sono state avviate sin dall’inizio dell’emergenza CoronaVirus. Precisando che sono stati realizzati nel corso di questi anni molti corsi di formazione per i docenti, la maggior parte dei quali integrano la didattica tradizionale con le risorse del digitale, per tutti vi è, comunque, a disposizione un team di docenti esperti e la possibilità di lavorare dalla sede scolastica”.
Anche il preside Dazzan del Liceo XXV Aprile di Portogruaro conferma che “tutti i docenti hanno risposto positivamente a questo invito ad attuare una didattica a distanza”, ma è anche consapevole che “è una situazione inquietante, in particolar modo perché questo prolungare la chiusura di settimana in settimana non permette di ridefinire metodi e obiettivi in prospettiva più lunga. Un conto è assegnare esercizi e ripassare argomenti già svolti, altro è la lezione on line, che va programmata con il consiglio di classe, perché il rischio è di caricare troppo gli studenti e dopo la novità può subentrare una sorta di rigetto. Il prof. Dazzan pone anche la questione della difficoltà di connessione da parte delle famiglie e della disponibilità di strumentazioni.
Ada Toffolon