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50 anni fa: l’uomo sulla luna e la diretta tv con Paolo VI
La sera del 20 luglio 1969 Paolo VI aveva raggiunto la Specola Vaticana a Castel Gandolfo dove il direttore, il gesuita Daniele O’Connell, gli fornì alcune indicazioni scientifiche in merito alla missione spaziale. Dopo aver guardato la Luna attraverso il telescopio della Specola, il Papa seguì dalla televisione le fasi principali della missione dell’Apollo 11.
La sera del 20 luglio 1969 Paolo VI aveva raggiunto la Specola Vaticana a Castel Gandolfo dove il direttore, il gesuita Daniele O’Connell, gli fornì alcune indicazioni scientifiche in merito alla missione spaziale. Dopo aver guardato la Luna attraverso il telescopio della Specola, il Papa seguì dalla televisione le fasi principali della missione dell’Apollo 11. Al termine registrò il seguente messaggio, trasmesso nella mattina successiva: “Gloria a Dio! E onore a voi, uomini artefici della grande impresa spaziale! Onore agli uomini responsabili, agli studiosi, agli ideatori, agli organizzatori, agli operatori! Onore a tutti coloro che hanno reso possibile l’audacissimo volo! A voi tutti onore, che vi siete in qualche modo impegnati! Onore a voi, che, seduti dietro i vostri prodigiosi apparecchi, governate, a voi, che notificate al mondo l’opera e l’ora, la quale allarga alle profondità celesti il dominio sapiente e audace dell’uomo. Onore, saluto e benedizione!Qui, parla a voi astronauti, dalla sua specola di Castel Gandolfo, vicino a Roma, il Papa Paolo VI. Onore, saluto e benedizione a voi, conquistatori della Luna, pallida luce delle nostre notti e dei nostri sogni! Portate ad essa, con la vostra viva presenza, la voce dello spirito, l’inno a Dio, nostro Creatore e nostro Padre. Noi siamo a voi vicini con i nostri voti e con le nostre preghiere. Vi saluta con tutta la Chiesa cattolica il Papa Paolo VI” (Le parole rivolte agli astronauti dal Pontefice erano in inglese ndr.).Il Papa in prossimità dell’evento ne aveva parlato all’Angelus di domenica 20 pregando anche per gli astronauti e auspicando che la conquista spaziale portasse progresso per l’umanità afflitta dalla guerra e dalla fame. Ne parlò in seguito nell’udienza di mercoledì 23.Il giornalista Tito Stagno che raccontò l’avvenimento dello sbarco sulla Luna, la “prima diretta fiume della storia”, così da lui stesso fu definita la trasmissione, ha raccontato ad Avvenire nell’ottobre 2018 che quella sera Roma era deserta. “Ogni appartamento aveva una finestra illuminata e lì c’era una famiglia riunita attorno alla tv. A Castel Gandolfo c’era anche Montini davanti allo schermo. Al mio “ha toccato” – ha toccato il suolo lunare – Paolo VI aprì le braccia e fece un cenno come a benedire lo schermo televisivo”.Paolo VI, più volte tornò sull’evento durante il pontificato, ricevette gli astronauti dell’Apollo 11 in visita privata in Vaticano il 16 ottobre 1969. Ad Armstrong e Aldrin aveva affidato un messaggio che i due astronauti deposero, custodito in una speciale scatola metallica ai piedi della bandiera americana. Il messaggio in latino, tratto dal salmo 8, faceva parte di un lungo elenco di scritti preparati da 73 capi di Stato.”Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i sui piedi”.