Allergie, non solo dai prati ma anche dalle strade: parla il dott. Mazza

Polveri sottili, invisibili e inquinanti, impercettibili e subdole e comunque sempre molto pericolose per il nostro apparato respiratorio

Polveri sottili, invisibili e inquinanti, impercettibili e subdole e comunque sempre molto pericolose per il nostro apparato respiratorio. Ne parliamo con un esperto, il dott. Francesco Mazza, dirigente della S. C. di Pneumologia del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, per riportare sul tema alcune sue considerazioni.

Lo specialista mette in evidenza una situazione ormai molto diffusa: il carico inquinante che colpisce i nostri polmoni fin dalla nascita pone negli anni le basi per un progressivo e costante accumulo nel nostro organismo di molte sostanze tossiche, che solo da poco tempo abbiamo imparato a conoscere con i loro effetti patologici anche sui bambini; questi ultimi sempre più frequentemente presentano manifestazioni cliniche respiratorie correlate con l’ambiente, quali infiammazione delle mucose, tosse e “mancanza di respiro” di varia entità.

AGENTI INQUINANTI I recenti processi di industrializzazione e il notevole aumento delle emissioni di gas di scarico del trasporto privato e pubblico stanno provocando l’immissione nell’atmosfera di notevoli quantità di agenti inquinanti, alterando in maniera progressiva e profonda l’aria che respiriamo.

Il traffico automobilistico, con le sue emissioni di gas (benzene, ossidi di azoto, idrocarburi e altre sostanze tossiche) e polveri sottili costituisce attualmente il maggior contributo all’inquinamento atmosferico delle città per cui il fatto di vivere in prossimità di strade con alto livello di traffico automobilistico favorisce l’insorgenza di patologie respiratorie e l’aggravamento di patologie preesistenti  anche cardiologiche e neurologiche; uno studio recente ha dimostrato che vivere nei pressi di autostrade ritarda lo sviluppo fisiologico del polmone nell’età pediatrica. Ovviamente, se le vie aeree del soggetto che respira sostanze tossiche presentano già una patologia respiratoria (asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva), gli effetti clinici sono maggiormente evidenti.

ALLERGIE RESPIRATORIE Nel contesto delle patologie favorite dall’inquinamento e dalle variazioni climatiche si inseriscono anche le forme allergiche respiratorie, in deciso aumento negli ultimi 30 anni. Non sono ipotizzabili pertanto variazioni genetiche del nostro organismo, mentre è più verosimile l’intervento di fattori ambientali. E’ stato infatti dimostrato un parallelismo tra l’incremento dell’inquinamento dell’atmosfera delle città e l’aumento di prevalenza della patologia allergica respiratoria soprattutto nei centri urbani.

SEMPRE PIÙ ALLERGICI L’esposizione acuta al particolato incombusto dei motori diesel causa irritazione del naso e degli occhi, riduzione della funzione polmonare, cefalea, senso di fatica e di nausea, mentre l’esposizione cronica si associa a tosse e progressivo deterioramento della funzione polmonare. Vari studi indicano che il particolato incombusto dei motori diesel svolge un ruolo importante anche nell’aumento delle allergie, perché assorbe gli allergeni dell’aria e li porta nelle vie aeree superando le nostre difese naturali. Le auto con motori diesel venivano generalmente promosse come “amiche” dell’ambiente, dal momento che esse producono fino al 25% in meno di CO2, che contribuisce in misura cospicua all’effetto serra. Dal momento però che i motori diesel costituiscono la sorgente maggiore di polveri sottili, è in atto una politica che scoraggia il loro uso.

IL RUOLO DELLE POVERI SOTTILI Le particelle più piccole delle polveri sottili riescono ad arrivare fino ai polmoni dai quali possono passare nel sangue e raggiungere tutti gli organi, anche il cervello. L’inquinamento da queste polveri sottili è associato con l’incremento della mortalità da malattie respiratorie e cardiovascolari, con il peggioramento di allergie, asma, bronchite cronica, infezioni del tratto respiratorio e ricoveri ospedalieri.

PARADOSSO DIESEL Le particelle di gasolio che non vengono bruciate completamente costituiscono una quota notevole dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili: fino al 90% nell’atmosfera delle più grandi città del mondo. I motori alimentati a diesel emettono una quantità di CO2 molto inferiore rispetto ai motori a benzina, tuttavia scaricano sostanze 10 volte più tossiche e polveri sottili respirabili e oltre 100 volte superiori rispetto ai motori provvisti di  marmitta catalitica. Il particolato incombusto dei motori diesel esercita i suoi effetti per mezzo dei componenti chimici che esso contiene. Queste particelle si depositano sulla mucosa delle vie aeree provocando infiammazione tali che la parete bronchiale perde la funzione di filtro per le molte sostanze dannose che inaliamo e che possono perciò passare nel sangue.

LIMITAZIONI DEL TRAFFICO I provvedimenti di limitazione del traffico anche a Pordenone, dovuti ai continui superamenti della quantità “tollerabile” di inquinanti nella nostra aria, servono a non far aumentare ulteriormente la quota già alta di inquinamento. Questi provvedimenti sono i primi passi dai quali partire per altre forme strutturali. Senza adeguate misure come la limitazione del traffico privato nelle città, il potenziamento del trasporto pubblico e l’espansione del verde pubblico, ottenibile piantando soprattutto alberi non allergenici nei contesti urbani, non sarà possibile ridurre l’inquinamento delle nostre città.