Giornate Fai il 24 e 25 marzo

Due giorni, sabato 24 e domenica 25, tante visite possibili alle bellezze mai note del tutto del territorio. l'edizione 2018 delle Giornate di Primavera del Fai premia Sacile, Spilimbergo per il Pordenonese e la via fluviale del Lemene da Portogruaro-Concordia-Caorle per il Portogruarese

 PORDENONESE

SACILE Cinta Muraria – Torrione di San RoccoSacile era difesa da una cinta muraria con cinque torrioni: ne rimangono tre, uno (del XII sec.) dietro il Duomo, e due, di San Rocco e del Foro Boario (del XV) per difendere la città minacciata dall’invasione turca.Il Torrione di San Rocco appare a noi oggi importante per la presenza di un fregio raffigurante il Leone alato di San Marco (sabato e domenica 10-17,30).Iniziativa speciale: visite guidate a cura di Paolo Volpe del Circolo della Cultura e del Bello al Documento Lapideo (1462) dell’antico Ospitale di Sacile (sabato 24 e domenica 25 marzo ore 16.00 e 16.45).

Palazzo Ragazzoni. Giacomo Ragazzoni (Venezia 1528-1610), mercante veneziano stabilitosi a Sacile attorno al 1580, comprò il palazzo e lo arricchì fino a farne una residenza pari ai più bei palazzi veneziani. All’interno, nel Salone degli Imperatori, sono conservati gli affreschi realizzati attorno al 1583 da Francesco Montemezzano, allievo del Veronese, per glorificare il casato. Il palazzo ora è proprietà comunale (sabato e domenica 10-17,30).Iniziative speciali: L’arte del restauro, Renato Portolan illustra il restauro del ciclo pittorico del palazzo (sabato 24 e domenica 25 ore 15-16-17); visite guidate al Teatro Zancanaro a cura di Maria Teresa Biason dell’Ufficio Cultura del Comune (sabato 15,30 e 16,30; domenica 10,30 e 11,30).

San GregorioL’antico Borgo di San Gregorio è posto tra il corso del Livenza e l’asse stradale cittadino, ora via Garibaldi, che collegava il borgo superiore a quello inferiore passando attraverso il porto, ora Piazza del Popolo. Il borgo conserva la sua integrità urbanistica, con la doppia fila di portici che fiancheggia la strada. Al centro, già nel 1199 sorgeva un ospizio per viandanti e pellegrini, diventato nel 1461 ospedale (fino al 1797). L’annessa Chiesa di San Gregorio sorse nel 1366 e fu interamente rifatta nel 1519. Oggi il Complesso San Gregorio è un attivo centro culturale (sabato e domenica ore 10-17,30).Iniziative Speciali: nell’Ospitale: mostra “I fotografi sacilesi da fine 800 a oggi, immagini e storia”; nella ex chiesa: mostra “Parchi e paesaggi nello sport: il golf”.

Palazzo BellavitisPalazzo Bellavitis, risalente ai primi decenni del Seicento, sorge lungo il Livenza ed è nato come palazzo di campagna dei nobili proprietari. La facciata esterna è realizzata in stile veneziano. All’interno un bel cortile con un pozzo. A metà della scalinata centrale sono interessanti due affreschi con gli stemmi delle famiglie dei Conti Bellavitis e Frangipane. Annesso al Palazzo si trova il coevo Oratorio di San Giuseppe (sabato e domenica ore 10-17,30: visite ad ogni ora a partire dalle 10 per gruppi di massimo 15 persone a cura del Gruppo FAI Giovani Pordenone).

Galleria Pino CasariniIn piazza Duomo a Sacile si affaccia il Palazzo Carli (’500), protetto un tempo dalle mura che qui passavano. Il palazzo, fatto edificare (1543?) dal nobile veneziano Bernardo Carli, si differenzia dagli altri della città, in quanto presenta elementi propri dello stile veneziano uniti a elementi tipici dello stile trevigiano. L’interno è decorato da pregevoli affreschi (del ’500). Oggi il palazzo ospita il Museo del Duomo, l’emittente radiofonica Radio Palazzo Carli e la Galleria d’Arte Moderna “Pino Casarini”. (sabato e domenica ore 10-17.30).Iniziative speciali: in Duomo (sabato ore 16,30-18) prova generale del concerto serale (ore 21) della Corale Gloria di Tokyo.

Monumento nel giardino di Casa BallianaNel giardino lambito dal Livenza, durante la seconda guerra mondiale la famiglia Balliana aveva costruito un rifugio antiaereo. Nel bombardamento del 5 novembre 1944 un ordigno cadde proprio nel giardino uccidendo 17 persone, di cui 12 bambini. La casa è stata ricostruita all’inizio degli anni ’50. Nel giardino Luigi Balliana fece erigere un anfiteatro a gradoni con al centro una statua in ferro della Madonna (sabato e domenica ore 10-17.30; visite a ogni ora a partire dalle 10 per gruppi di massimo 20 persone a cura di Maria Balliana, con la partecipazione delle associazioni musicali: “Ensemble Serenissima”, Istituto Filarmonico “Città di Sacile”,”Vincenzo Ruffo”).Iniziative Speciali: “Quando Sacile profumava di vaniglia”, letture itineranti tratte dall’omonimo memoriale di Carlo Fattorelli (sabato 24 e domenica 25 ore 17 dalla Loggia del Municipio, a cura del Biblioclub di Sacile.

SPILIMBERGO

Duomo di Santa Maria MaggiorePer le Giornate Fai di Primavera la disponibilità sarà garantita e limitata al sabato, essendo il Duomo la domenica occupato dai riti di inizio Settimana Santa.Nella descrizione dell’apparato architettonico storico-artistico, particolare interesse suscita l’abside, con affresco trecentesco recentemente restaurato.La visita alla cripta farà continuare il percorso narrativo iniziato nel castello, essendo essa partecipe, tramite antico accesso al cunicolo, della rete ipogea di collegamenti. (solo sabato 24 marzo: 9.30-12 / 14- 18).

Palazzo Tadea e Cantine del Palazzo dipintoPalazzo Tadea, all’interno del complesso del Castello, è di proprietà del Comune. Dopo l’incendio del 1511 il palazzo fu costruito inglobando la vecchia fondazione e le strutture con criteri rinascimentali, non essendo, così, più immediatamente riconducibile ai criteri castellani. Le ampie e sottostanti cantine accessibili da ampio e ripido scalone hanno la spettacolarità delle volte a botte, con mattoni a vista.Le prigioni sono di proprietà del Comune. Le “reali imperiali carceri” (scritta in lunetta sul portone di ingresso) non sono solitamente accessibili. Le carceri giudiziarie, dismesse nel 1968, si trovano nel Palazzo del conte Troilo. Restano visibili alcune celle, che conservano i serramenti, le grate, i chiavistelli, le guardiole, le prese d’aria e la casa del custode. (sabato 24 e domenica 25 ore 9.30-12 / 14-18).Iniziative Speciali: domenica 25, ore 17 a Palazzo Tadea,”L’arte del restauro”, conversazione sugli ultimi interventi di restauro degli affreschi del Duomo, a cura dei restauratori Stefano Tracanelli e Nicola Della Mora.

PORTOGRUARESE

Concordia custodisce la più vasta area archeologica paleocristiana del Veneto: i resti della “Basilica Apostolorum”, la prima Cattedrale del 389 d.C. con la Trichora, i sarcofagi della prima cristianità ed il lastricato dell’antica Via Annia. L’evangelizzazione della Destra Tagliamento (l’attuale diocesi di Concordia-Pordenone) iniziò nell’antica colonia romana di Iulia Concordia. La Loggia Municipale di Concordia ed il Museo Nazionale di Portogruaro ne conservano le testimonianze. La Cattedrale medievale ed il Battistero romanico-bizantino confermano la continuità storica di 17 secoli di Fede cristiana.

La Cattedrale di Concordia ed il Duomo di Caorle sono dedicati entrambi a Santo Stefano Protomartire. Con l’invasione dei Longobardi (569) gli abitanti dell’entroterra veneto si rifugiarono nelle isole delle lagune alto-adriatiche, protette dai castelli costieri dell’Impero Bizantino: da Aquileia a Grado, da Concordia a Caorle, da Altino a Torcello, da Padova a Malamocco. La Diocesi di Caorle venne istituita nel 579 dal Patriarca di Grado, con l’intitolazione a Santo Stefano (lo stesso patrono della Diocesi di Concordia). Solo nel 1807 Caorle passò al Patriarcato di Venezia.

Portogruaro si sviluppò nel Medioevo a partire dal porto fluviale sul Lemene, terminal per i percorsi terrestri verso Austria e Germania. A partire dal XII secolo vi si costruirono mura, torri, porte, mulini, case, chiese, conventi, e poi, tra Quattrocento e Seicento, palazzi con ampi magazzini, che replicarono in terraferma il modello di Venezia. L’Oratorio della Pescheria di Portogruaro risale al 1627. Un tempo era detto anche della Madonna della Poiana. Venne realizzato per volontà dei pescatori di Caorle, che risalivano le acque del Lemene con le tradizionali caorline per vendere a Portogruaro il frutto della pesca nelle acque della loro laguna e delle valli contermini alle foci del Lemene.

PROGRAMMA

“Archeologia e memoria lungo il fiume Lemene”. Il programma della delegazione Fai di Portogruaro propone di riscoprire il fiume Lemene come elemento legante delle città di Portogruaro, Concordia e Caorle.Le visite guidate sono a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo XXV Aprile di Portogruaro, sabato 24 marzo dalle ore 15 alle 17.30 e domenica 25 dalle 10 alle 17.30.

LUOGHI- Portogruaro: il Museo Nazionale Concordiese e l’Oratorio della Pescheria, nella cui sala superiore si potrà visitare la mostra fotografica di Paolo Toffoli su Portogruaro e il paesaggio fluviale (inaugurazione sabato 24 ore 15.30).

– Concordia: il Municipio con il Museo, il Battistero, la Cattedrale di Santo Stefano, l’area archeologica paleocristiana (esterno), Villa Soranzo (corte esterna). In Municipio è allestita la mostra fotografica di Michele Zanetti “Acque della Venezia Orientale” (inaugurazione sabato 24 marzo alle 17 con concerto degli studenti del liceo XXV Aprile).

– Percorso fluviale. Il programma di visita di Portogruaro e Concordia è arricchito da un originale percorso fluviale in barca lungo il Lemene: da Portogruaro (piazza Dogana) a Concordia (approdo del Municipio) con sosta a metà percorso in corrispondenza di Villa Soranzo.

– Caorle: Il Campanile ed il Duomo di Santo Stefano (XI secolo) di Piazza Vescovado, nonché sulla riva del mare, al termine della scogliera, il Santuario della Madonna dell’Angelo.