Diocesi
Gli auguri di Natale del Vescovo Pellegrini
La luce del Bimbo che nasce, il buio della guerra nel mondo
Anche questʼanno nella notte di Natale risuonerà lʼannuncio dellʼangelo ai pastori: non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo. È nato per voi un salvatore che è Cristo Signore. Un annuncio che ha sconvolto tutta la storia e che ci pro- voca, considerato che celebriamo il Natale in un clima di tensioni e di guerra, ai margini di una situazione drammatica: soldati che si combattono e si uccidono, uomini e donne sepolti sotto le macerie delle loro case, anziani smarriti senza assistenza, bambini travolti nella loro innocenza. Mi hanno fatto pensare e star male le parole del nunzio apostolico della Siria che ha pronunciato commentando i tragici avvenimenti del Paese: ʻin Siria la speranza è morta e la gente non ha che un unico desiderio di fuggire!ʼ Per questo i segni di luce che brillano nelle nostre case e strade sono in contrasto con il buio dei paesi e delle città in cui i conflitti e le ingiustizie deturpano il volto e la vita di tante persone, provocando in noi un profondo contrasto: da una parte lo stupore e la gioia di un Dio che in Gesù si fa carne come noi e dallʼaltra lʼindifferenza di tanta gente e le sofferenze di coloro che vivono la tragedia della guerra.
Viene allora da chiederci: Quanto dureranno le guerre e i massacri? Come potremo vivere meglio ed essere più sensibili alle necessità degli altri? È possibile un mondo più fraterno e umano? Di fronte a questi interrogativi sperimentiamo tutta la nostra debolezza e fragilità, cadono le nostre sicurezze
comprendendo di non essere Superman e percependo il bisogno e la necessità di sollevare lo sguardo e di guardare in alto, uscendo da noi stessi per affidarci allʼamore di Dio. Così il Signore Gesù nasce ancora una volta per noi e ci chiede di aprire il nostro cuore per accoglierlo povero e umile nella nostra vita. Dio non rimane indifferente alle tragedie della storia umana, non ci guarda dallʼalto o da lon- tano, non ha avuto ribrezzo della nostra miseria, ma si è fatto coinvolgere assumendo pienamente la nostra condizione umana fino a dare la sua vita per noi, svuotando se stesso e facendosi uomo per puro amore, abbracciando la nostra debolezza. Allora il Natale che tra poco celebreremo è il tempo della nostra rinascita perché possiamo aprirci alla speranza. Papa Francesco qualche giorno fa ci ha detto che è necessario che in questo tempo ci concentriamo un poʼ di più su quello che conta davvero e non solo sulle cose esteriori, sul fondamento della nostra vita che è Gesù, che è venuto per curare le ferite dellʼumanità e alleggerire i pesi del cuore; per rimuovere i macigni del peccato e spezzare le catene della schiavitù. Chiediamo al Signore che nasce per noi il dono di accoglierlo nel Natale, lasciandoci trasformare dalla sua venuta. Carissime e carissimi tutti non lasciatevi vincere dalla paura, dalla rassegnazione e dallo sconforto, ma con gioia apritevi al mistero del suo amore. Dio nasce in una mangiatoia per farti rinascere proprio lì, dove pensavi di aver toccato il fondo. Buon Natale.