Sabato 3 luglio: sei ordinazioni sacerdotali

"Un dono ma non infinito" commenta don Roberto Tondato, Rettore del seminario. Appuntamento in cattedrale a Concordia alle 9.30. 

 

Non succedeva da 46 anni: per trovare sei nuovi sacerdoti ordinati insieme in Diocesi di Concordia – Pordenone bisogna infatti riandare al 1975. “Un dono grande – commenta don Roberto Tondato, Rettore del Seminario diocesano – ma non infinito. Certo questa resta un’annata eccezionale e di questo ringraziamo il Signore ma al contempo ricordiamo le sue parole, come riportare dal Vangelo di Marco: ‘Pregate il signore della messe, perché mandi operai’”.

L’attesa in diocesi resta alta e, dopo l’ordinazione diaconale avvenuta nel Parco del Seminario lo scorso 6 settembre (all’aperto per ragioni di sicurezza nel tempo della pandemia), sabato 3 luglio alle ore 9.30 nella Cattedrale Santo Stefano di Concordia Sagittaria il Vescovo, S.E. mons. Giuseppe Pellegrini, ordinerà sacerdoti: Matteo Borghetto (27 anni), Emanuele Fiocchi (45), Stefano Mattiuzzo (41), Giuseppe Rammani (52) e i gemelli Erik e Thomas Salvador (25). Molte sono le persone che vogliono unirsi alla celebrazione dalle parrocchie d’origine come da quelle del tirocinio pastorale degli ordinandi.

Sono operai della vigna del Signore molto diversi per provenienze, età e storie personali. Ma tutti ugualmente desiderosi di pronunciare il loro “Eccomi” definitivo.

Matteo Borghetto viene da una esperienza di giovanissimo ministrante in San Pietro a Roma, seguita dalla maturità classica al Pontificio Istituto Sant’Apollinare, dalla frequenza all’Almo Collegio Capranica, mentre baccellierato e licenza in teologia sono targate Pontificia Università Gregoriana. In diocesi è stato accanto al parroco della sua parrocchia, Ligugnana di San Vito al Tagliamento, dove ha sperimentato la vicinanza ai giovani. Dichiara di immaginare il suo sacerdozio come testimonianza di fedeltà alla chiamata.

Emanuele Fiocchi, 45 anni, è entrato due volte in seminario. Una prima volta insieme al cugino. Dopo sette anni di studio ne è uscito confuso, tanto da scegliere di andare a fare il custode di un santuario, abitando in un vecchio mulino. Ad accendere il desiderio di tornare sui suoi passi è stata la devozione mariana scoppiata nel suo cuore: da lì la forza di ricominciare, rientrare in Seminario con salda convinzione per essere con e per la gente, per sostenerla nei momenti difficili.

Stefano Mattiuzzo ha una prima parte della vita vicina alla parrocchia e all’Azione Cattolica in particolare, ma lontana dal Seminario. Faceva l’infermiere e amava il suo lavoro ma confessa che sentiva il bisogno di qualcosa che “gli incendiasse il cuore”. Ha chiesto a Dio risposte per scoprire così che la sua strada curvava verso il Seminario. Si è abbandonato con fiducia alla chiamata che sentiva e oggi ringrazia il Creatore di averlo guidato fino a qui.

Giuseppe Rammani è il più anziano dei sei. E’ nepalese, nato in una famiglia di nove fratelli, appartenenti alla casta di brahman e di religione indù. Lavorava in una agenzia di viaggio in Nepal, quando ha iniziato un suo percorso di ricerca spirituale, studiando varie religioni. Quella cristiana lo ha colpito per la gioia che vedeva in chi la praticava, in particolare in un missionario conosciuto nel 1990. Nel 1995 era già battezzato, nel 2000 era in Italia per poter praticare liberamente la religione scelta, desiderando anche di diventare missionario. Dopo un lungo percorso ha conosciuto un nostro sacerdote diocesano, don Davide Corba, e poi il Vescovo Giuseppe Pellegrini: è iniziata in questo modo la sua presenza di servizio in Concordia-Pordenone, prima come diacono e poi come seminarista.

Erik e Thomas Salvador sono di Concordia Sagittaria, primo nucleo cristiano del territorio diocesano e sede della cattedrale. La cittadina intera li aspetta sabato 3 luglio nella eccezionalità delle ordinazioni e della ordinazione dei due fratelli gemelli in particolare. Sono cresciuti in parrocchia dove hanno sperimentato il desiderio di farsi sacerdoti. Erik sente che, dopo gli anni di formazione, sta per chiudere il libro intitolato Seminario per aprirne uno nuovo, tutto da scrivere come sacerdote. Thomas confessa di sentire la vocazione non come una scelta che si risolve nel tempo della pronuncia di un sì, ma piuttosto come un lungo cammino, un impegno costante fatto di dedizione e cure, di apprendimento continuo. Così l’ordinazione sarà non un traguardo ma un nuovo inizio per imparare a essere buoni pastori, per non smettere né la formazione né l’ascolto della chiamata.

Simonetta Venturin