Settimana sociale, 7 luglio: mons. Renna “affrontare il tempo della responsabilità, astensionismo preoccupante”

(Trieste) “Vogliamo affrontare il tempo della responsabilità che ci attende per far sì che la vita democratica cresca nel nostro Paese, i segnali dell’astensionismo alle elezioni in Italia e in altri Paesi non sono confortanti. Vogliamo impegnarci su questo perché la vita democratica non lasci indietro nessuno e non smetta di essere inclusiva e rispettosa della dignità di ciascuno”. Lo ha affermato questa mattina il mons. Luigi Renna

(Trieste) “Vogliamo affrontare il tempo della responsabilità che ci attende per far sì che la vita democratica cresca nel nostro Paese, i segnali dell’astensionismo alle elezioni in Italia e in altri Paesi non sono confortanti. Vogliamo impegnarci su questo perché la vita democratica non lasci indietro nessuno e non smetta di essere inclusiva e rispettosa della dignità di ciascuno”. Lo ha affermato questa mattina il mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, rivolgendosi a Papa Francesco intervenuto al GCC – Generali Convention Center di Trieste per l’assemblea plenaria conclusiva della 50ª edizione. Richiamando le parole pronunciate dal presidente Mattarella alla cerimonia di apertura dell’evento, il presule ha sottolineato che “l’alfabeto della democrazia è già presente nella nostra quotidianità” e “l’anima dell’amicizia sociale è quella di un dialogo che prende spunto dal Signore che ci tiene insieme”. A Trieste, ha proseguito, “abbiamo anche sperimentato che essere parte del popolo e far parte di un’identità comune, fatta di legami sociali e culturali oltreché di fede. In questi giorni abbiamo cercato di recuperare quel senso di popolo che non dobbiamo dare mai per scontato ma che ci permette di partecipare”. Renna ha concluso richiamando “il nostro desiderio di partecipazione, il sogno – purtroppo per alcuni ancora lontano – di creare le condizioni del bene comune affinché i semi che Dio ha posto germoglino nel terreno della democrazia, qui nella nostra Italia, nella nostra Europa della quale ci sentiamo pienamente parte, nel mondo intero nel quale ci vogliamo fare testimoni di pace”.