Dal 3 maggio: la XIII edizione di Rose Libri Musica Vino

Iniziativa promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, che si terrà tutti i venerdì di maggio nel roseto del Parco di San Giovanni, un posto unico che nel 2015 ha vinto il Certificato di Eccellenza da parte del World Federation of Rose Societies e che è pronto a trasformarsi in un palco originale e ricco di stimoli.

È ai blocchi di partenza la XIII edizione di Rose Libri Musica Vino, promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, che si terrà tutti i venerdì di maggio nel roseto del Parco di San Giovanni, un posto unico che nel 2015 ha vinto il Certificato di Eccellenza da parte del World Federation of Rose Societies e che è pronto a trasformarsi in un palco originale e ricco di stimoli.

L’edizione di quest’anno sarà un’edizione speciale, perché coincide con due centenari che sono parte dell’identità della rassegna: il centenario della nascita di Franco Basaglia, grazie alla cui rivoluzione il Parco culturale di San Giovanni da teatro degli orrori è diventato un luogo capace di aprire spazi di libertà dove convivono tante realtà diverse, e il centenario dell’Università di Trieste, che impreziosisce questa manifestazione di conoscenza, ingegno, creatività. Il 2024 ci regala una giornata in più e una nuova sezione dedicata al teatro per festeggiare questi due compleanni speciali, ricordando cinque personalità che ci hanno preceduti nel tracciare nuove rotte per la nostra città e per il mondo.

Si comincia venerdì 3 maggio con una serata dedicata a Franco Basaglia, lo psichiatra veneziano che ha chiuso i manicomi, ma soprattutto ha liberato le persone, ha ridato loro dignità e riconoscimento. Alle ore 15.30 inaugurerà la giornata la passeggiata psichiatrica guidata da Mario Novello, psichiatra che di Basaglia fu collaboratore. A seguire, alle ore 17.00, per la sezione Rose, l’incontro con Mauro Ferrari, sociologo ed esperto di welfare generativo, che in dialogo con la giornalista Morena Pinto parlerà di botanica sociale a partire dal suo ultimo libro “Noi siamo erbacce” (Altreconomia, 2024): come le erbacce sono spesso considerate piante inutili o dannose, ma in realtà sono essenziali per la biodiversità e la sostenibilità degli ecosistemi, così ci sono persone che si oppongono alle norme costituite che la società dominante tende ad espellere e a relegare ai margini, mentre sono spesso le più innovative.

Alle ore 17.30 appuntamento con “Alma” (Feltrinelli, 2024), un libro che, pur non nominandola, parla di Trieste, la città a est dalle molteplici identità dove il passato ha lasciato molti detriti. Il romanzo contiene un omaggio alla Città dei Matti e tratta di appartenenza e di libertà, mentre i protagonisti sono chiamati a fare i conti con la Storia e con le storie di ciascuno. Con l’autrice, Federica Manzon, triestina d’elezione, dialogherà il docente di Filosofia del linguaggio dell’Università di Trieste Paolo LabinazPietro Spirito.

Da un romanzo a una bottiglia di vino: sempre di racconto si tratta, sempre di identità di un luogo si parla. Il vino in questione è quello prodotto dall’azienda Ronchi di Cialla di Prepotto, in provincia di Udine, un vino molto amato da Franco Basaglia, che lo aveva conosciuto già durante l’esperienza goriziana. Negli anni Settanta, quando tutti abbandonavano le campagne per il sogno urbano, Dina e Paolo Rapuzzi dalla città si trasferirono in collina, sui Colli Orientali del Friuli; decisero di coltivare vigne e far vino. Facendo una scelta controcorrente e visionaria puntarono esclusivamente su vitigni autoctoni, salvando dall’oblio lo Schioppettino. Oggi i loro figli continuano l’opera di vignaioli custodi del paesaggio e Pier Paolo Rapuzzi ne parlerà alle ore 18.30 con la giornalista e autrice Simonetta Lorigliola, mentre il pubblico potrà degustare tra gli altri uno Schioppettino di Cialla 2018.

Nella giornata inaugurale ci sarà anche la musica affidata agli Spakkazuck, una moderna brass band composta da sette artisti che propone una rivisitazione del suono tradizionale delle bande popolari: nota d’inizio alle ore 19.00.

E poco dopo il tramonto, alle ore 20.30, va in scena la vera storia di un’impensabile liberazione: il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia propone una rivisitazione di (Tra parentesi), di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua per la regia di Erika Rossi. Nel 1961, a 37 anni, Basaglia entra in un manicomio: è il nuovo direttore. Ciò che vede lo sconcerta, davanti a tanta violenza vorrebbe scappare. Invece scommette sul suo potere di direttore per cambiare tutto. Lo fa a Gorizia, poi a Trieste e nel 1978 è approvata la legge 180. È l’atto di nascita della riforma psichiatrica: ridisegna lo statuto giuridico dei malati di mente e stabilisce la chiusura degli ospedali psichiatrici. Cirri e Dell’Acqua raccontano un po’ di questa storia e delle storie minime di coloro che hanno vissuto l’internamento.

Confermata infine anche quest’anno l’attenzione ai più piccoli dai 3 ai 6 anni, per i quali Nati per Leggere propone alle 16.30 un incontro con i libri, attività per la quale è necessaria la prenotazione al numero +39 349 3256747

In caso di maltempo gli incontri si terranno al teatro Franca e Franco Basaglia.

 

 

promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, che si terrà tutti i venerdì di maggio nel roseto del Parco di San Giovanni, un posto unico che nel 2015 ha vinto il Certificato di Eccellenza da parte del World Federation of Rose Societies e che è pronto a trasformarsi in un palco originale e ricco di stimoli.

L’edizione di quest’anno sarà un’edizione speciale, perché coincide con due centenari che sono parte dell’identità della rassegna: il centenario della nascita di Franco Basaglia, grazie alla cui rivoluzione il Parco culturale di San Giovanni da teatro degli orrori è diventato un luogo capace di aprire spazi di libertà dove convivono tante realtà diverse, e il centenario dell’Università di Trieste, che impreziosisce questa manifestazione di conoscenza, ingegno, creatività. Il 2024 ci regala una giornata in più e una nuova sezione dedicata al teatro per festeggiare questi due compleanni speciali, ricordando cinque personalità che ci hanno preceduti nel tracciare nuove rotte per la nostra città e per il mondo.

Si comincia venerdì 3 maggio con una serata dedicata a Franco Basaglia, lo psichiatra veneziano che ha chiuso i manicomi, ma soprattutto ha liberato le persone, ha ridato loro dignità e riconoscimento. Alle ore 15.30 inaugurerà la giornata la passeggiata psichiatrica guidata da Mario Novello, psichiatra che di Basaglia fu collaboratore. A seguire, alle ore 17.00, per la sezione Rose, l’incontro con Mauro Ferrari, sociologo ed esperto di welfare generativo, che in dialogo con la giornalista Morena Pinto parlerà di botanica sociale a partire dal suo ultimo libro “Noi siamo erbacce” (Altreconomia, 2024): come le erbacce sono spesso considerate piante inutili o dannose, ma in realtà sono essenziali per la biodiversità e la sostenibilità degli ecosistemi, così ci sono persone che si oppongono alle norme costituite che la società dominante tende ad espellere e a relegare ai margini, mentre sono spesso le più innovative.

Alle ore 17.30 appuntamento con “Alma” (Feltrinelli, 2024), un libro che, pur non nominandola, parla di Trieste, la città a est dalle molteplici identità dove il passato ha lasciato molti detriti. Il romanzo contiene un omaggio alla Città dei Matti e tratta di appartenenza e di libertà, mentre i protagonisti sono chiamati a fare i conti con la Storia e con le storie di ciascuno. Con l’autrice, Federica Manzon, triestina d’elezione, dialogherà il docente di Filosofia del linguaggio dell’Università di Trieste Paolo LabinazPietro Spirito.

Da un romanzo a una bottiglia di vino: sempre di racconto si tratta, sempre di identità di un luogo si parla. Il vino in questione è quello prodotto dall’azienda Ronchi di Cialla di Prepotto, in provincia di Udine, un vino molto amato da Franco Basaglia, che lo aveva conosciuto già durante l’esperienza goriziana. Negli anni Settanta, quando tutti abbandonavano le campagne per il sogno urbano, Dina e Paolo Rapuzzi dalla città si trasferirono in collina, sui Colli Orientali del Friuli; decisero di coltivare vigne e far vino. Facendo una scelta controcorrente e visionaria puntarono esclusivamente su vitigni autoctoni, salvando dall’oblio lo Schioppettino. Oggi i loro figli continuano l’opera di vignaioli custodi del paesaggio e Pier Paolo Rapuzzi ne parlerà alle ore 18.30 con la giornalista e autrice Simonetta Lorigliola, mentre il pubblico potrà degustare tra gli altri uno Schioppettino di Cialla 2018.

Nella giornata inaugurale ci sarà anche la musica affidata agli Spakkazuck, una moderna brass band composta da sette artisti che propone una rivisitazione del suono tradizionale delle bande popolari: nota d’inizio alle ore 19.00.

E poco dopo il tramonto, alle ore 20.30, va in scena la vera storia di un’impensabile liberazione: il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia propone una rivisitazione di (Tra parentesi), di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua per la regia di Erika Rossi. Nel 1961, a 37 anni, Basaglia entra in un manicomio: è il nuovo direttore. Ciò che vede lo sconcerta, davanti a tanta violenza vorrebbe scappare. Invece scommette sul suo potere di direttore per cambiare tutto. Lo fa a Gorizia, poi a Trieste e nel 1978 è approvata la legge 180. È l’atto di nascita della riforma psichiatrica: ridisegna lo statuto giuridico dei malati di mente e stabilisce la chiusura degli ospedali psichiatrici. Cirri e Dell’Acqua raccontano un po’ di questa storia e delle storie minime di coloro che hanno vissuto l’internamento.

Confermata infine anche quest’anno l’attenzione ai più piccoli dai 3 ai 6 anni, per i quali Nati per Leggere propone alle 16.30 un incontro con i libri, attività per la quale è necessaria la prenotazione al numero +39 349 3256747

In caso di maltempo gli incontri si terranno al teatro Franca e Franco Basaglia.