Villa Manin: concluso il restauro del salone

 Durante la presentazione dei lavori, venerdì 9 febbraio, è stato ripercorso l'iter di recupero: i lavori, terminati lo scorso anno, si sono concentrati sul consolidamento delle volte e sulla ripulitura degli stucchi del grande ambiente dedicato alle feste. Sono stato trasportati in altro luogo due grandi dipinti a olio di soggetto udinese di proprietà dei Civici Musei di Udine, di epoca seicentesca, per dar modo di apprezzare nella sua interezza e unicità questo spazio 

“Grazie a una importante e delicata opera di restauro e conservazione, il salone centrale di Villa Manin oggi – 9 febbraio –  ha risuonato nelle sue note più autentiche e nei suoi colori più veri. Un intervento che proietta questa splendida dimora, a mezza via tra la montagna e il mare, in una dimensione di sempre maggiore valorizzazione e attrazione culturale, artistica e storica”. Sono le parole del vicegovernatore e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, intervenuto questa sera a Villa Manin di Passariano (Codroipo) alla cerimonia di inaugurazione ufficiale dei restaurati stucchi del salone centrale della dimora che fu dell’ultimo doge di Venezia.

 Durante la presentazione è stato ripercorso l’iter di recupero: i lavori, terminati lo scorso anno, si sono concentrati sul consolidamento delle volte e sulla ripulitura degli stucchi del grande ambiente dedicato alle feste. Sono stato trasportati in altro luogo due grandi dipinti a olio di soggetto udinese di proprietà dei Civici Musei di Udine, di epoca seicentesca, per dar modo di apprezzare nella sua interezza e unicità questo spazio che il vicegovernatore Anzil ha definito “magico”, invitando tutti i presenti “a collaborare fattivamente per rilanciare Villa Manin e con essa tutto lo straordinario e ricchissimo patrimonio culturale della nostra regione”.  

Le opere di restauro sono state finanziate dalla Regione, tramite l’Ente regionale per il patrimonio culturale, e hanno contemplato anche il consolidamento delle volte degli scaloni monumentali e il riposizionamento del grandioso lampadario in vetro di Murano soffiato, da tempo in deposito e ora nuovamente al centro del salone.

 

La serata è stata allietata da un concerto d’archi: un’esibizione a sorpresa dalle due balconate lignee del salone centrale, a cura di talentuosi musicisti della “Giovane orchestra d’archi Santa Margherita” di Anduins, diretti dal maestro Carlo Zorzini di Camino al Tagliamento; nel repertorio il celebre Canone di Pachelbel e il concerto in La minore per due violini e archi di Antonio Vivaldi, a ricreare l’atmosfera dei momenti conviviali e della vita di palazzo dei nobili del Settecento.