Regione Fvg – Trieste: collaborazione con il Paff di Pordenone per un grande evento

Il museo del Noncello è unico nel suo genere in tutta Italia - hanno spiegato con orgoglio al presidente i suoi ideatori, il co-fondatore di Paff e fumettista Emanuele Barison, il responsabile della direzione Luca Giuliani e il direttore artistico Giulio De Vita - grazie ad una esposizione del fumetto permanente, molto interattiva e molto didattica

Una grande e coinvolgente mostra del fumetto, dal bianco e nero al colore, dagli schizzi alle tavole, alle strisce e alle gabbie, ovvero le pagine: è ciò che ha in mente il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, per il Palazzo dell’Assemblea legislativa a Trieste. E per realizzarla, si è recato con il consigliere Simone Polesello nel cuore più creativo di Pordenone, villa Galvani, dove ha trovato sede PAFF! International Museum of Comic Art. 

Il museo del Noncello è unico nel suo genere in tutta Italia – hanno spiegato con orgoglio al presidente i suoi ideatori, il co-fondatore di Paff e fumettista Emanuele Barison, il responsabile della direzione Luca Giuliani e il direttore artistico Giulio De Vita – grazie ad una esposizione del fumetto permanente, molto interattiva e molto didattica, e a diversi appuntamenti di cui si può godere nell’arco dell’anno, non ultima The Art of Aardman Exhibition – Shaun the Sheep & Friends. 

L’interesse degli esperti pordenonesi per un evento da organizzare all’interno del Consiglio regionale è stato immediato e a breve faranno, a loto volta, un sopralluogo a Trieste per verificare gli spazi a disposizione. 

Intanto la visita del presidente del Cr Fvg non ha mancato di svelare alcune curiosità, come il fatto che lo stesso Bordin sia un appassionato dei fumetti, in particolare di Tex Willer. 

Pochi sanno che il primo fumettista friulano – ha raccontato De Vita – fu il famoso pugile Primo Carnera, che dipinse 24 tavole ma solo tre sono ancora esistenti e due delle quali sono proprio a villa Galvani.

 

“Il museo permanente è non un punto di arrivo ma di partenza – ha invece spiegato Giuliani – in quanto è nelle corde di Paff proseguire nella sua consolidazione creando un archivio attraverso la catalogazione e la digitalizzazione di tutto il materiale, il quale, essendo povero e fragile perché cartaceo, sarà custodito in un deposito climatizzato alla cui realizzazione prenderà parte anche la direzione regionale della Cultura”.

 

“La scuola del fumetto a Pordenone esiste da 30 anni – ha evidenziato Barison, mentre Paff è entrato a villa Galvani nel 2018, dove prima era collocata una galleria d’arte moderna, riportando questo luogo di proprietà del Comune a spazio utile per la collettività. Qui si possono trovare i disegni da cui tutto parte sino ai modelli fatti artigianalmente in una plastilina speciale, la cui composizione è segreta”.

 

“Quella di 5 anni fa è stata sicuramente una sfida che abbiamo vinto come città, ma anche come regione intera – ha aggiunto Polesello -, creando un punto di riferimento per tutto il mondo del fumetto, prova ne è la presenza al museo, proprio oggi, di un ragazzo giunto appositamente a Pordenone da Tokyo per visitarlo.