Pordenone: inaugurato il museo di Arte sacra. La Regione Fvg presente con l’assessore Amirante

La sede espositiva raccoglie un migliaio di opere di grande valore. Oltre alle collezioni di affreschi, dipinti su tavola e tela, sculture lignee e in pietra, argenteria, disegni e stampe e paramenti liturgici già presenti - tra cui Pomponio Amalteo, il Calderari, Palma il Giovane, Antonio Carneo e Michelangelo Grigoletti - una nuova sezione "Il Cardinale Costantini e la Cina" e la mostra "Il Popolo 1922-2022. Cento anni a onor di cronaca"

 

 “Un importante ampliamento che riqualifica la struttura della Diocesi di Concordia Pordenone realizzato con grande attenzione e rispetto del patrimonio architettonico esistente e che consente di aumentare gli spazi a disposizione del Museo di arte sacra con delle nuove sezioni espositive in grado di valorizzare ancora di più le preziose collezioni dell’esposizione permanente”.

 

Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante questa mattina partecipando all’inaugurazione e all’apertura al pubblico del rinnovato Museo diocesano di arte sacra a Pordenone. Alla cerimonia anche il vescovo, monsignor Giuseppe Pellegrini, e altre autorità cittadine.

 

Dopo circa quattro anni di lavori si è conclusa la riqualificazione dei locali del Museo diocesano. Lo spazio espositivo è stato ampliato e rinnovato grazie a importanti interventi. Al complesso, progettato nel 1984 e firmato dall’architetto altoatesino Othmar Barth, si affiancano ora nuovi volumi, un nuovo ingresso indipendente con anfiteatro e una nuova galleria.

 

“Il progetto sostenuto anche da finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia – ha evidenziato l’assessore – si è accostato con rispetto e continuità alla struttura esistente anche grazie all’uso di materiali contemporanei, come il vetro, consentendo di mantenere linee e forme di uno degli esempi di architettura moderna di maggiore rilievo a Pordenone. Si sono inoltre creati nuovi accessi privi di ogni barriera architettonica e sono stati adeguati i sistemi impiantistici.

Insomma, un intervento che aumenta il pregio dell’edificio e consente di ricavare nuovi e ampi spazi museali”.

 

Il museo può ora contare su un nuovo ingresso indipendente al quale si accede da una gradonata e da una rampa che, discendendo, abbracciano l’edificio sino al livello interrato. Il suggestivo anfiteatro così creato sulla collinetta verso il Noncello potrà ospitare anche attività ed eventi all’aperto.

La sede espositiva raccoglie un migliaio di opere di grande valore. Oltre alle collezioni di affreschi, dipinti su tavola e tela, sculture lignee e in pietra, argenteria, disegni e stampe e paramenti liturgici già presenti – e che spaziano a dai secoli VI-VII sino alle opere di artisti come Pomponio Amalteo, il Calderari, Palma il Giovane, Antonio Carneo e Michelangelo Grigoletti – anche altre opere d’arte sacra che da tempo attendevano una giusta valorizzazione.

 

Una nuova sezione consentirà di rendere fruibile il Tesoro di San Marco, preziosa testimonianza di oreficeria legata al duomo pordenonese. Un’altra sezione verrà dedicata alla figura del cardinal Celso Costantini con una cinquantina di opere – alcune delle quali provenienti dalla Cina – che renderanno il giusto omaggio a uno dei personaggi più illustri della storia quasi bimillenaria della diocesi di Concordia-Pordenone. Tra le novità anche la mostra temporanea dedicata ai cento anni del settimanale diocesano “Il Popolo di Pordenone”.