Regione FVG
6 maggio 1976 – 6 maggio 23: commemorazione del terremoto in Friuli
Amirante nel suo intervento a Pordenone ha evidenziato come il Friuli Venezia Giulia sia stato un esempio virtuoso per la capacità che ha dimostrato di avere nel ricostruire le proprie fabbriche e le proprie case
– “La commemorazione del dramma del ’76 è un doveroso ricordo, una memoria da tenere viva, ma va vissuta anche come profondo ringraziamento per ciò che è avvenuto dopo la tragedia ovvero la ricostruzione. Una ricostruzione resa possibile da quei valori che ci appartengono, quali la solidarietà, la capacità di rimboccarsi le maniche e di non mollare, tratti distintivi e insiti nella nostra gente, in quel senso profondo di comunità che ci permette di reagire con indiscussa forza davanti alle situazioni avverse”.
Sono le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga che, assieme all’assessore alle Finanze Barbara Zilli, ha preso parte alle cerimonie di commemorazione del 47esimo anniversario del sisma del 6 maggio del 1976. A Pordenone, in municipio, è stata invece l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, a commemorare l’anniversario.
E sono proprio quei valori che, secondo il governatore, citando una frase dell’allora arcivescovo di Udine Alfredo Battisti ‘prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese’, ci hanno permesso di affrontare la pandemia tanto che “i dati che il Friuli Venezia Giulia porta in dote dopo l’emergenza sanitaria – ha indicato – ci mostrano in crescita, con nuove opportunità per i nostri cittadini ed una previsione di essere, nel 2023, la prima Regione di Italia in termini di Pil”.
Per il governatore questo risultato “è il frutto del lavoro di una comunità, di un impegno corale che rappresenta la forza del Friuli Venezia Giulia e di cui dobbiamo essere orgogliosi”.
Dopo la deposizione di una corona al Cippo eretto a ricordo degli alpini deceduti durante il terremoto, nella sede Ana di via Scugjelârs, Fedriga ha partecipato alla cerimonia a piazzale Chiavola con la deposizione della corona al Monumento in ricordo delle vittime del terremoto e dell’opera di soccorso portata alla popolazione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Qui ha voluto anche esprimere un ringraziamento al Corpo dei Vigili del Fuoco, “presidio di sicurezza e affidabilità”.
Il governatore si è spostato successivamente nella Caserma Goi-Pantanali per la deposizione di un omaggio floreale e la commemorazione delle vittime in armi decedute a seguito del sisma.
Accanto a Fedriga, l’assessore Zilli che ha sottolineato, a margine, l’importanza della commemorazione: “Un momento importante di riflessione per ricordare le vittime del Friuli, per riconoscere il grande sforzo dei volontari, degli alpini nella tragedia, la nascita della Protezione civile ed esprimere gratitudine per la grande opera di ricostruzione. Ma accanto a questo è necessario, a 47 anni dal sisma, compiere un passo avanti, penso alle generazioni come la mia che non hanno vissuto direttamente il dramma e che oggi hanno il dovere di rafforzare la coesione sociale, il senso di comunità del Friuli Venezia Giulia con la sua grande capacità di essere sempre unito nelle difficoltà e che deve trovare questa linfa nella quotidianità”.
Amirante, invece, nel suo intervento a Pordenone ha evidenziato come il Friuli Venezia Giulia sia stato un esempio virtuoso per la capacità che ha dimostrato di avere nel ricostruire le proprie fabbriche e le proprie case. “Il terremoto del 1976 ha fatto vivere sulla pelle delle persone la paura, la disperazione, l’orrore ma ha generato anche un orgoglio ed una capacità di rinascere imparando dalle macerie a ricostruire e non solo a prevenire – ha riferito -; in questo contesto, strategico è il ruolo della Regione nel sostegno, tecnico ed economico nel pianificare la prevenzione e nel rinnovare le infrastrutture scolastiche, sanitarie, militari, stradali, in un modello che guarda ai Comuni quali soggetti attuatori di tale trasformazione.
Il ringraziamento va agli amministratori che operano giornalmente nel processo di rinnovamento del patrimonio immobiliare e che collaborano quotidianamente con esercito e protezione civile nelle operazioni di prevenzione e in emergenziali”.