Regione Fvg: Morettuzzo, secondo arrivato: “Faremo la nostra parte con lealtà e senza toni troppo alti”

La prima dichiarazione del candidato Morettuzzo arrivato secondo alle elezioni del 2-3 aprile: "Faremo la nostra parte con lealtà e senza toni troppo alti, come fatto in questa campagna elettorale, ma anche senza fare sconti, perché siamo convinti che sia necessario assolutamente lavorare duro su certe questioni che prescindono dal tema elettorale e che sono il vero futuro della nostra terra".

“Faremo la nostra parte con lealtà e senza toni troppo alti, come fatto in questa campagna elettorale, ma anche senza fare sconti, perché siamo convinti che sia necessario assolutamente lavorare duro su certe questioni che prescindono dal tema elettorale e che sono il vero futuro della nostra terra”.

 

Queste le prime parole di Massimo Moretuzzo, il primo dei non eletti della XIII legislatura regionale con il 28,6% circa delle preferenze e a capo della coalizione che ha visto il suo partito, Patto per l’Autonomia, insieme a Pd, Movimento 5 Stelle, Slovenska Skupnost, Open Sinistra Fvg e Alleanza Verdi Sinistra.

 

“Sapevamo dall’inizio – ha ammesso Moretuzzo – che sarebbe stata una partita complicata, che comunque ci ha visto raccogliere un interesse crescente, però resta che non siamo stati abbastanza bravi per riuscire a fare un risultato migliore. Il percorso che abbiamo fatto in campagna elettorale è stato molto interessante perché non ha visto solo le forze politiche che hanno sostenuto la mia campagna elettorale, ma tante persone che si sono avvicinate a noi e questo è il dato più positivo”.

 

Per quanto riguarda la sua lista personale, attestatasi intorno al 6,3%, “è senza dubbio cresciuta rispetto a 5 anni fa. Attendo i risultati definitivi, ma ora guardo al risultato della coalizione, che sicuramente è sotto il dato a cui ambivamo. La partita è stata, ripeto, difficile, ma ci ha visto impegnarci con forza e determinazione e ci ha fatto capire che è possibile lavorare in modo credibile mettendo assieme sensibilità che sembravano inconciliabili, invece sono riuscite a fare un percorso condiviso utilizzando un linguaggio e presentando delle proposte comuni. Perciò abbiamo un lavoro importante da fare e lo faremo con passione ed entusiasmo, al pari di questa campagna elettorale”.

 

Il merito all’affluenza alle urne in regione, che spazia dal 41% della circoscrizione di Trieste a non oltre il 49% di quella di Udine, la riflessione di Moretuzzo è che “il dato dell’affluenza è importante e va analizzato. Ho sentito dire dal presidente Fedriga che, tutto sommato, da noi le cose non sono andate male come in altre realtà, io invece credo che questo dato percentuale debba faci riflettere. Mi sono accorto che i Comuni ai margini del territorio regionale, soprattutto della montagna e della fascia orientale, sono Comuni dove i cittadini hanno votato pochissimo. Perciò la nostra intuizione di partire, durante la campagna elettorale, dalle periferie è stata corretta e credo sia quello il luogo da cui cominciare la legislatura. Perché è lì che ci sono troppe persone che hanno perso fiducia nella comunità e nella possibilità di cambiare le cose”.