Primo festival del cambiamento a Gorizia e Trieste il 26 e 27 maggio

Si svolgerà il 26  maggio a Gorizia e il 27 maggio a Trieste la prima edizione del Festival del Cambiamento. Sarà una due giorni di portata internazionale in cui si parlerà di temi di grande attualità con i massimi esperti del settore.

 

Si svolgerà il 26  maggio a Gorizia e il 27 maggio a Trieste la prima edizione del Festival del Cambiamento. Sarà una due giorni di portata internazionale in cui si parlerà di temi di grande attualità con i massimi esperti del settore. Il Festival del Cambiamento si svolgerà in quella Venezia Giulia che, in virtù della propria storia e posizione geografica al centro dell’Europa, si pone quale snodo strategico dei principali transiti commerciali via terra e mare e polo di innovazione tecnologica, con una naturale vocazione ad intercettare e anticipare i grandi cambiamenti nella società e nell’economia. 

L’immagine dell’onda scelta per il Festival è liberamente ispirata alla xilografia del pittore giapponese Hokusai “La grande onda di Kanagawa” (prima metà dell’Ottocento). Un’immagine forte che rappresenta il legame del territorio della Venezia Giulia e della sua economia con il mare e una versione di quest’opera è conservata al Museo Civico di Arte Orientale a Trieste. L’immagine rappresenta uno tsunami, quindi un elemento catastrofico come la pandemia da Covid-19 che si è abbattuta sul mondo e sull’Italia negli ultimi 2 anni, ma anche un fattore che può portare un cambiamento in positivo, nuove opportunità e innovazioni, da “cavalcare” come se fossimo un surfista.

Organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia in collaborazione con The European House – Ambrosetti, ha quale main sponsor BAT Italia, è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e dalla Fondazione CRTrieste e ha ricevuto il Patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, del Comune di Gorizia e dell’Università degli Studi di Trieste. 

 

LA PRIMA GIORNATA DEL FESTIVAL SI SVOLGERÀ A GORIZIA IL 26 MAGGIO CON IL CONFRONTO SU “LE CITTÀ E LE SOCIETÀ DEL FUTURO”

 

Il Festival si aprirà a Gorizia, il 26 maggio, con inizio alle ore 15, in presenza, nella sala Verdi di Palazzo de Bassa(con diretta web sul sito www.festivaldelcambiamento.com) con la sessione “Le città e la società del futuro”.  È innegabile che le  aree urbane sono tra i contesti maggiormente interessati dagli impatti della grande “onda” del cambiamento: di conseguenza, i programmi di sviluppo e le politiche relative alle principali aree d’intervento (come viabilità, trasporto pubblico, edilizia residenziale, spazi commerciali e per uffici, aree per il tempo libero, ecc.) dovranno tenere conto del nuovo modo di vivere, lavorare o studiare che – se pensiamo al ricorso al remote working o al boom degli acquisti online – la pandemia ha contribuito a rafforzare.

 Sotto la moderazione di Claudio Cerasa, Direttore de “Il Foglio”, si alterneranno sul palco esperti che discuteranno delle tendenze che già oggi si stanno osservando nella trasformazione dei centri urbani. Ad esempio, a partire da Parigi, sulla spinta dell’Amministrazione di Anne Hidalgo, si sta affermando il modello della “città dei 15 minuti”, in base al quale ogni cittadino può accedere – in un range temporale, appunto, di 15 minuti – al luogo di lavoro e ai servizi essenziali per la quotidianità (negozi, uffici pubblici, scuole e università, ospedali e presidi sanitari, impianti sportivi, parchi, ecc.). A Gorizia se ne parlerà con Carlos Moreno, Professore Associato alla IAE Paris-Sorbonne Business School, consigliere sulla Smart City della Sindaca di Parigi e teorizzatore di questo modello che mette in discussione la rigida specializzazione e separazione funzionale delle diverse zone urbane.

Una finestra sull’Europa, e su come le città possono rispondere efficacemente alle crescenti sfide legate al cambiamento climatico e alla transizione digitale, sarà offerta anche dall’intervento di Ares Kalandides, fondatore e Amministratore Delegato di Inpolis Urbanism, società di portata internazionale specializzata nello sviluppo urbano e regionale, con base a Berlino.

A queste esperienze estere si affiancheranno alcune testimonianze sullo “stato di salute” e sulle prospettive per l’Italia. Due punti di discussione saranno su come sta evolvendo la composizione della popolazione e della società nei contesti urbani e metropolitani e con quali conseguenze sul fronte delle diseguaglianze sociali e del mercato del lavoro. Su questi temi, di grande attualità per garantire al Paese una crescita sostenibile nel medio-lungo termine, interverranno a Gorizia Mauro Magatti(sociologo e Direttore del Centre for the Anthropology of Religion and Cultural Change dell’Università Cattolica di Milano) e Daniele Checchi (Direttore Centrale Studi e Ricerche dell’INPS e Professore di Economia Politica, Università degli Studi di Milano).

 

“SOSTENIBILITÀ E TURISMO: LE NUOVE TENDENZE CHE RIVOLUZIONERANNO I SISTEMI PRODUTTIVI E LA SOCIETÀ DEL MONDO DI DOMANI” IL TITOLO DELL’INCONTRO DEL 27 MAGGIO A TRIESTE

 

Sostenibilità e Turismo: le nuove tendenze che rivoluzioneranno i sistemi produttivi e la società del mondo di domani è il titolo della sessione moderata dal Direttore de Il Piccolo e del Messaggero Veneto, Omar Monestier in programma il27 maggio a Trieste, nella sala Maggiore del Palazzo della Borsa Vecchia a partire dalle ore 9.30 in presenza e in diretta web sul sito del Festival.

La sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni (economica, sociale, ambientale), è una delle leve strategiche su cui si gioca sempre più la competizione globale tra Governi, mercati e operatori industriali. Le stesse imprese si stanno trasformando da generatori di profitto a diffusori di benessere per gli stakeholder e da più parti si assiste alla spinta verso la definizione di un nuovo “patto sociale di convivenza” che garantisca non solo la salvaguardia del pianeta ma anche migliori livelli di benessere per una crescente quota della popolazione (cittadini, lavoratori, imprenditori, ecc.), come scrive nel suo ultimo saggio “I furiosi anni Venti” Alec Ross (Distinguished Adjunct Professor presso l’Università di Bologna, esperto di nuove tecnologie e già consigliere di Hillary Clinton e Barack Obama), che interverrà nell’appuntamento triestino del Festival.

 Anche i centri urbani sono chiamati a ripensare i propri modelli di sviluppo in chiave sostenibile per riconnettere centro e periferie e garantire il benessere dei cittadini: se ne discuterà con l’architetto Andreas Kipar (fondatore e Direttore Creativo della società internazionale di consulenza paesaggistica LAND), che ha supervisionato il paesaggio per la recente EXPO di Dubai e ha ideato e applicato il modello di sviluppo urbano dei “Raggi Verdi” di Milano, che collega le varie zone della città per favorire una nuova mobilità dal centro verso la periferia, oltre ad aver redatto i piani urbani e periurbani green di alcune grandi città (tra cui Milano e la città tedesca di Essen, nominata “capitale verde d’Europa” nel 2017).

Allo stesso tempo, anche il settore industriale e il mondo della formazione devono rispondere le nuove esigenze connesse alla riduzione dell’impatto sull’ambiente e sugli stili di vita di lavoratori e studenti. In particolare le imprese stanno ridefinendo i propri processi produttivi, l’innovazione di prodotto e servizio e i modelli organizzativi per soddisfare i bisogni dettati dalla società e dal contesto regolamentare. A Trieste interverranno nel panel Roberta Palazzetti, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia e Area Director Sud Europa, la multinazionale che realizzerà proprio nella nuova zona franca di Bagnoli della Rosandra un polo di innovazione e sostenibilità di livello mondiale, e Patrizia Lombardi, Vice Rettore del Politecnico di Torino e Presidente della Rete Italiana delle Università per lo Sviluppo Sostenibile promossa dalla CRUI, la prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.

La pandemia ha generato una forte discontinuità anche nel settore del Turismo: ad esempio, nel Friuli Venezia Giulia – secondo gli ultimi dati di Unioncamere e Isnart – il 45,8% delle imprese della filiera turistica regionale ha dichiarato di aver cambiato i mercati di destinazione nel 2021, mentre il 30,3% ha assistito ad un cambiamento delle tipologie di clientela. Si affermano nuove esigenze del turista, sempre più attento al contatto con la natura e alla possibilità di praticare attività sportive, sensibile alle dimensioni di accessibilità e sicurezza sanitare, e attratto dalla user experience abilitata dalla pianificazione online del proprio viaggio. La voce delle Istituzioni e del mercato sarà rappresentata dalla Presidente dell’Agenzia Nazionale del Turismo – ENIT, Roberta Garibaldi, e dal Direttore Regionale per l’Europa meridionale e l’area Medio Oriente e Africa di Booking.com, Alberto Yates.

Se è vero che l’Italia vanta un patrimonio invidiabile e unico al mondo, il nostro Paese deve oggi confrontarsi con nuove mete internazionali che stanno attirando l’interesse dei viaggiatori, come racconterà al Festival del Cambiamento Carlos Vogeler(già Direttore Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite  e Direttore Generale dell’Office of Tourism Strategy Implementation del Sultanato dell’Oman – un Paese che, secondo i dati UNWTO, ha quasi raddoppiato il numero di pernottamenti turistici tra 2010 e 2019, mentre la spesa turistica è cresciuta del 13% medio annuo) e l’esperto di digitalizzazione applicata al settore del turismo Diego Di Paolo (Direttore per le Isole Baleari della DMC di Welcome Incoming Services del Gruppo Avoris Corporación Empresarial). La sessione si concentrerà sulle opportunità offerte dal marketing e dalla comunicazione digitale e su come attrarre i visitatori stranieri e trattenere i turisti italiani nel nuovo scenario post-pandemico (in un contesto di ripresa reso incerto dal conflitto russo-ucraino), anche alla luce di esperienze estere di successo.