Il Vescovo in visita alla Savio

Nel corso della sua visita pastorale a Borgomeduna, il Vescovo, mons. Giuseppe Pellegrini, ha voluto anche far tappa negli stabilimenti Savio, incontrando lavoratori, dirigenti e le rappresentanze sindacali. Un'occasione per manifestare ancora una volta la vicinanza della Chiesa locale ai temi del lavoro e ai lavoratori.

Un filo lungo cent’anni lega la storia della Savio dalla sua fondazione ai tempi d’oggi. Un’azienda storica pordenonese, legata a Borgomeduna dal 1954 non solo per la presenza dello stabilimento ma, soprattutto, dal ricordo dell’imprenditore Luciano Savio e dei suoi interventi nella nuova comunità parrocchiale sorta nel 1959.  Si racconta che si presentò alle suore che erano andate a chiedergli aiuto per l’asilo, in modo spiccio con le maniche della camicia tirate su fino ai gomiti tanto da indurle a precisare, con imbarazzo, che avrebbero voluto parlare con il titolare che, non conoscendolo, immaginavano dovesse indossare giacca e cravatta. Luciano Savio, accettò di prendersene cura, facendone un modello, introducendo servizi innovativi a beneficio dell’intera comunità e delle dipendenti dell’azienda. Così il 19 dicembre dell’anno 1965 tagliava il nastro, in presenza del vescovo De Zanche, di un asilo completamente rinnovato con ben 170 bambini iscritti.Entrando oggi nella moderna azienda Savio si respira un’aria di nitida efficienza ma si sente ancora lo spirito di Luciano Savio, imprenditore pragmatico, innovatore, amante della tecnologia meccanica e della organizzazione aziendale, legato al territorio ma capace di portare l’azienda sui mercati mondiali.Per questo nell’ambito della visita pastorale del vescovo Pellegrini a Borgomeduna non poteva mancare la visita a questa realtà dove il ricordo e la tradizione si legano al futuro pur in presenza di grandi mutamenti del mondo del lavoro nel quale la Savio, in cento anni di storia, ha saputo navigare con determinazione.I dirigenti di oggi hanno presentato a sua Eccellenza il vescovo un Gruppo di 12 stabilimenti sparsi nel mondo.  Una globalizzazione soft che nella Savio si sostanzia con stabilimenti che sono, orgogliosamente, la copia della casa madre.L’AD, ing. Cucchetto, ha infatti tenuto a sottolineare che il cervello del Gruppo è qui, a Pordenone. La visita del vescovo è proseguita quindi con l’incontro dei rappresentanti sindacali e con le varie associazioni di dipendenti introdotte da Tomaello, Presidente del Gruppo Anziani Marcello Savio. Particolarmente significativo l’incontro con i rappresentanti del gruppo di lavoratori diversamente abili che dal 1981 lavorano in azienda, a pieno titolo e merito. Il vescovo ha poi visitato i reparti produttivi dimostrando interesse per la produzione e scambiando cenni di saluto con gli operai impegnati nelle linee di montaggio.Una pausa gli ha consentito di rivolgersi a tutti i presenti riuniti, ricordando il valore del lavoro per lo sviluppo delle persone e della società augurando all’azienda tutta di poter continuare l’attività produttiva e superare con coesione le difficoltà.Con la recita della preghiera del Padre nostro e la benedizione ai presenti si è conclusa la visita avvenuta in un clima di cordiale serenità e partecipazione da parte di tutti. (b.s.)