Solidarietà
AFDS: 51mila iscritti, 25mila donatori attivi
Che il Friuli Venezia Giulia sia ai vertici della raccolta non è un primato che rappresenta una novità, è una
conferma: la vera notizia è la capacità di raggiungere i risultati in coerenza con i target fissati dal Centro regionale sangue sulla base delle esigenze del Sistema sanitario regionale: questo evita sprechi risponde ai bisogni di salute.
All’Associazione friulana donatori di sangue va il ringraziamento della Regione per essere ai vertici di questa rete virtuosa che fa della programmazione la sua forza e la richiesta di continuare a rendersi protagonista del valore del dono e del volontariato, contribuendo al più ampio processo di umanizzazione delle cure nel sistema sanitario”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi intervenendo sabato 20 dicembre al Santa Maria della Misericordia di Udine al bilancio di fine anno dell’Associazione friulana donatori di sangue (Afds).
Nell’occasione, la presidente provinciale di Udine Manuela Nardon, assieme al coordinatore del Centro regionale sangue Andrea Bontadini e al direttore del Centro trasfusionale di Asufc Giovanni Barillari, alla presenza del direttore generale Denis Caporale, ha presentato i principali dati e le attività dell’associazione, che conta 51mila iscritti, di cui 25mila donatori attivi.
I dati di confronto nazionale confermano il Friuli Venezia Giulia al vertice del sistema trasfusionale: la regione registra il miglior indice italiano di plasma inviato al frazionamento industriale, pari a 24,8 kg pro capite, a fronte di una media nazionale di 15,4 kg. Il Fvg risulta inoltre primo per quota di plasma conferito da plasmaferesi, che rappresenta il 52,5% del totale, contro una media italiana del 33,1%. A fronte dell’obiettivo regionale di plasmaferesi fissato a 23.041, le unità raccolte (dati 49ma settimana) sono state 24.485, registrando un + 1.1444.
Nel 2025 la raccolta Afds Udine si è mantenuta strettamente allineata alla programmazione regionale, definita sulla base dell’autosufficienza del Friuli Venezia Giulia e delle unità destinate alle altre regioni, in particolare Lazio e Sardegna.
Le proiezioni annuali sui dati alla 49ª settimana evidenziano come la condivisione dei target con associazioni e dipartimenti abbia consentito di contenere in modo significativo le unità eliminate per scadenza, anche durante il picco estivo.
In particolare nel territorio di Afds sono state donate 23.015 sacche di sangue intero e 10.536 unità di plasmaferesi.
La raccolta ha mostrato una riconversione strutturale verso il plasma, con 491 unità di plasmaferesi in più rispetto all’anno precedente, in linea con l’aumento della domanda di emoderivati e con i bisogni del sistema sanitario.
Come ricordato dal direttore del Centro trasfusionale Barillari, Udine è stato il primo centro in Italia e in Europa a garantire donazioni h24 in caso di emergenza, un modello che sta progressivamente trovando applicazione anche in altri contesti.
Nel corso del 2025 le autoemoteche Afds hanno effettuato 351 uscite, raggiungendo anche i borghi più remoti; la Maratona del Dono di 24 ore ha coinvolto oltre 200 donatori e una cinquantina di professionisti del reparto trasfusionale.
Nel ringraziare la presidente Nardon per un avvicendamento al vertice gestito nel segno della continuità e il coordinatore Bontadini, prossimo alla quiescenza, per il lavoro di rete che ha reso il Friuli Venezia Giulia un modello a livello nazionale ed europeo, Riccardi ha richiamato il valore culturale del sistema del dono.
“Ci sentiamo di chiedervi di continuare a fare bene quello che state facendo, di dirvi che siamo a vostra disposizione per tutti gli strumenti che potranno servire a fare sempre di migliore il vostro lavoro, ma abbiamo bisogno anche della vostra autorevolezza per raccontare e spiegare quanto valore abbia il tema dell’umanizzazione delle cure, quanto siano centrali alcune scelte da attuare ora senza ritardi per garantire il diritto costituzionale di una sanità universale e di qualità anche alle prossime generazioni”.
In tema di valorizzazione del capitale di cultura della solidarietà, Riccardi ha dedicato un passaggio del suo intervento sul cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli, che ricorrerà nel 2026. “Il terremoto non è stato soltanto un modello di ricostruzione – ha affermato – ma lo sviluppo stesso del Friuli e l’emersione di uno straordinario movimento di volontariato”. Un’esperienza che, secondo l’assessore, rappresenta ancora oggi una lezione attuale: “Dentro quella storia leggiamo le radici di una cultura della responsabilità e della partecipazione che parla anche al presente”.
