Giubileo 2025. Mons. Fisichella: “Il 24 dicembre alle 19 la messa del Papa con l’apertura della Porta Santa”

Mons. Fisichella ha presentato gli eventi culturali in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo. Il 24 dicembre alle 19 in piazza San Pietro il Papa presiederà la messa con l’apertura della Porta Santa. Il 26 dicembre aprirà la Porta Santa nel carcere di Rebibbia

“Alle 19 del 24 dicembre, Papa Francesco presiederà la Santa Eucaristia in piazza San Pietro e a seguire procederà con il rito per l’apertura della Porta Santa”. Lo ha reso noto mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo, durante la conferenza stampa di presentazione – in sala stampa vaticana – degli eventi culturali, concerti e mostre, in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo. “Oltrepasserà per primo la soglia della Porta e inviterà a seguire il suo esempio a quanti giungeranno nel corso dell’Anno, per esprimere la gioia dell’incontro con Cristo Gesù, nostra speranza”, ha proseguito il vescovo, aggiungendo che l’annuncio dell’apertura della celebrazione sarà dato da un breve concerto di campane a opera della Pontificia Fonderia di Campane Marinelli”. “Le campane sono il suono più caro al popolo e in questo caso diventano l’espressione dell’annuncio gioioso di un evento atteso da tempo e finalmente giunto”, ha commentato Fisichella. “Papa Francesco per primo intende farsi pellegrino di speranza e, in questo modo, come ha scritto nella Bolla, il 26 dicembre, Festa di Santo Stefano, sarà nel carcere romano di Rebibbia per aprire anche in quel luogo, simbolo di tutte le carceri sparse per il mondo, la Porta Santa, segno tangibile dell’annuncio di speranza”, l’altro annuncio giubilare. Per tutti gli eventi del Giubileo, è consultabile online, costantemente aggiornato, il Calendario giubilare generale – suddiviso in tre categorie; “Pellegrinaggio”, “Evento culturale”, “Grande evento” – oltre all’App e al portale dedicato.

I concerti. Domenica prossima, 3 novembre, alle 18, nella sede dell’Auditorium di via della Conciliazione, si terrà primo evento culturale di avvicinamento al Giubileo. L’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia eseguirà la Quinta Sinfonia del compositore russo Dimitri Shostakovich (1906-1975), diretta dal maestro Jader Bignamini, attualmente direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra. Il 22 dicembre, alle 18, presso la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, si potrà assistere al secondo evento musicale. A esibirsi sarà il Coro della Cappella musicale pontificia “Sistina” che, sotto la guida del direttore, don Marcos Pavan, eseguirà diverse composizioni polifoniche di Palestrina (1525-1594; di cui il prossimo anno si celebreranno i 500 anni della nascita), Perosi e Bartolucci.

Le mostre. Una mostra con la “Crocifissione bianca” di Chagall, una mostra di icone provenienti dai Musei Vaticani e la tradizionale esposizione “100 presepi in Vaticano”. Sono i tre eventi espositivi presentati da mons. Fisichella. “Il prossimo 27 novembre sarà aperta al pubblico, fino al 27 gennaio 2025, la mostra con la White Crucifixion di Marc Chagall”, ha annunciato il vescovo: “Siamo riusciti a ottenere dal The Art Institute di Chicago l’opera così suggestiva e unica, che per la prima volta giunge in Italia, a Roma, e sarà ospitata nel nuovo Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla, con ingresso gratuito e libero, tutti i giorni dalle ore 10 alle 20”. Il secondo evento vede l’esposizione di alcune rare icone di proprietà dei Musei Vaticani che saranno esposte nella sagrestia del Borromini nella Chiesa di sant’Agnese a Piazza Navona, dal 16 dicembre al 16 febbraio 2025, frutto di due anni di lavoro tra gli esperti. Il terzo evento sarà la ormai tradizionale Mostra dei 100 Presepi in Vaticano, dall’8 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, quest’anno dedicata a Roma, in occasione del Giubileo. La collezione dei Musei Vaticani, ha detto il direttore, Barbara Jatta, “è molto ricca e varia di provenienze. Sono 18 le due icone selezionate dai curatori, che le hanno scelte in tutta l’area dell’Europa orientale cristiana: Grecia, Bulgaria, Ucraina, Russia, Macedonia. Le abbiamo chiamate icone di speranza, in linea con il tema del Giubileo, proprio perché siano veicolo di pace, di fratellanza, come è dimostrato dalla commistione di stili. Metterle tutte insieme è voler dire che siamo tutti portatori di uno stesso messaggio”.

La Santa Sede all’Expo di Osaka. Sarà la Deposizione del Caravaggio, in prestito per sei mesi dai Musei Vaticani, l’opera al centro del Padiglione della Santa Sede all’Expo 2025 di Osaka, in programma dal 13 aprile al 13 ottobre. Il Padiglione della Santa Sede, progettato dall’architetto Mario Cucinella, sarà ospitato all’interno del Padiglione dell’Italia, e avrà come tema, in sintonia con il Giubileo, “La bellezza porta speranza”. “È stato direttamente Papa Francesco a desiderare che l’opera rappresentativa dell’Expo fosse l’unica opera del Caravaggio conservata nei Musei Vaticani”, ha rivelato Fisichella. “Un’opera cardine, una delle più importanti del grandissimo maestro seicentesco”, ha detto Jatta a proposito del capolavoro caravaggesco: “Pensata per una cappella privata, legata all’ambiente degli oratoriani, ma che può bene incarnare il soggetto dell’Expo: la bellezza, anche nel dramma, che sottende la Resurrezione. È una delle opere più ammirate nei Musei”. Due gli Ambassador della presenza della Santa Sede in Giappone: gli scultori Etsuro Sotoo e Cecco Bonanotte, il direttore d’orchestra Tonomi Nishimoto e l’artista fumettista Kan Takahama.

La mascotte del Giubileo. Al termine della conferenza stampa odierna, è stato svellato il logo ufficiale di Expo 2025 della Santa Sede e la mascotte del Giubileo e di Osaka; “Si tratta di Luce, creata dal desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani”. Nata dalla creatività di Simone Legno, Luce è una pellegrina raffigurata con gli elementi tipici del pellegrino: il k-way giallo per ripararsi dalle intemperie; gli stivali sporchi di terra per la strada percorsa; la croce missionaria al collo; il bastone del pellegrino e soprattutto gli occhi luminosi, simbolo della Speranza del cuore.