8xmille: ha permesso la manutenzione della Chiesa Beato Odorico di Pordenone

In luogo di comunità ma anche uno degli edifici architettonicamente più rilevanti di Pordenone. È la chiesa del Beato Odorico in via Beata Domicilla a Porenonone, realizzata su disegno dell’architetto ticinese Mario Botta aperta al culto nell’ottobre del 1991

In luogo di comunità ma anche uno degli edifici architettonicamente più rilevanti di Pordenone. È la chiesa del Beato Odorico in via Beata Domicilla a Porenonone, realizzata su disegno dell’architetto ticinese Mario Botta aperta al culto nell’ottobre del 1991 nella messa celebrata dal vescovo emerito Abramo Freschi e dal parroco don Walter Costantini e dedicata al Beato Costantini il 10 ottobre 1998 dal cardinale Jozéf Tomko, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. L’opera architettonica, oltre ad essere monumento artistico, è chiesa parrocchiale ed è un punto di riferimento per le associazioni e in generale la società civile che gravitano nel quartiere. Dalla sua apertura, l’edificio non era più stato sottoposto a interventi, fino allo scorso anno, quando si è potuto procedere al restauro e al risanamento conservativo dell’importante monumento. Questo è stato possibile grazie ai fondi dell’8×1000 concessi dalla CEI, pari a 130mila euro. A questi si sono aggiunti sia il contributo del Comune di Pordenone (56.596,53 euro) sia i fondi propri per un valore di 63.454,47 euro, uno sforzo economico raggiunto grazie a una ottima gestione della parrocchia stessa.

L’interventoL’edificio, in virtù anche del suo particolare valore architettonico, necessitava di consistente manutenzione. La chiesa fu progettata e realizzata in mattoni a vista, che nel tempo si sono ricoperti da funghi provocati dall’umidità, come effetto inevitabile di questo materiale. Il progetto di restauro e risanamento conservativo – opera il cui quadro finanziario ammontava pertanto a 250mila euro – ha tenuto conto di tutte le specifiche non solo tecniche ma anche architettoniche, nel rispetto di quanto previsto da Botta, avvalendosi della prestazione tecnica progettuale della società Cooprogetti (nella figura dell’ingegner Mario Visentin) ed è stato realizzato dall’impresa edile pordenonese Lorenzo Lot. Ci sono voluti otto mesi di lavoro, da metà giugno del 2022 fino a febbraio di quest’anno.

MattoniGrazie ai fondi messi a disposizione è stato possibile ripulire tutti i mattoni utilizzando idropulitrici. I mattoni sono poi stati protetti con resine impermeabilizzanti. Il tutto senza alterare il colore e l’uniformità dei materiali (sia i mattoni e la superficie in cemento).

Sistema drenanteÈ stato poi rifatto il manto di copertura delle guaine che si trovano tra il tronco di cono della chiesa (la sezione alta che caratterizza l’edificio) e il tetto piano. Per fare ciò è stato necessario togliere il ghiaino e ricollocare la guaina. Inoltre sopra il quadriportico realizzato con giunti, erano visibili delle crepe. Si è pertanto reso necessario cambiare alcune piastrelle, ripulire i pluviali, coprire con la resina. Queste operazioni hanno consentito di rimettere mano al sistema drenante. Nell’area coperta dal quadriportico la pavimentazione è stata sistemata e protetta.

InternoSi è provveduto alla manutenzione dei serramenti e di tutte le porte oltre che dei due grandi lucernari al di sopra del corpo centrale della chiesa e nell’abside, aree soggette a infiltrazioni. Dal tetto infatti era entrata dell’acqua che aveva rovinato alcune perline nel controsoffitto lungo il percorso di camminamento. Sono state inoltre collocate tre porte tagliafuoco che conducono ai tre magazzini sotto l’altare.

IlluminazioneAll’interno della chiesa sono state sostituite le luci d’emergenza, mentre all’esterno nell’area del quadriportico è stata installata tutta la nuova illuminazione con luci led (a basso consumo) che ora rendono l’area esterna più sicura, a beneficio sia della comunità parrocchiale sia del quartiere. Il selciato della chiesa, pur essendo area privata, è una via di passaggio e ospita anche un tratto della ciclabile. Durante i lavori è stato possibile mettere in sicurezza la pavimentazione (sono state sostituite il 30% delle pietre) ed è stato sistemato il porfido. Manutenzione è stata apportata anche sui parapetti del pozzo luce illuminante le sale e aule poste nella parte interrata dell’oratorio.

FuturoPer il futuro, l’auspicio è inserire questo edificio di culto dal grande valore architettonico, nel progetto di valorizzazione illuminotecnica curato dal Comune, con l’ulluminazione del cono della chiesa. L’intenzione della parrocchia è inoltre di completare il progetto di riqualificazione dedicandosi al percorso pedonale immerso nel verde nel retro della chiesa che conduce fino alla roggia. Sarebbe un ulteriore intervento di rigenerazione urbana ma che necessita di luci e di videosorveglianza, per evitare che venga mal fruito. Tra i progetti per il futuro c’è anche l’intenzione di collaborare con il Liceo Artistico Galvani di Cordenons per un progetto di valorizzazione della cripta.