Sport
CIP FVG e Tiro a Segno Pordenone: la sinergia vincente sforna campioni
Inizia a dare frutti la collaborazione tra i due enti
Inizia a dare dolcissimi frutti la collaborazione fra CIP Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia e Unione Italiana Tiro a Segno di Pordenone. I due organi, presieduti rispettivamente da Giovanni De Piero e da Antonio Carabba, hanno iniziato nel 2008 ad offrire alle persone disabili l’opportunità di avvicinarsi alla disciplina del tiro a segno co-organizzando delle giornate promozionali. Da allora tutti i colpi sono andati al centro del bersaglio, grazie anche alla costante vicinanza, anche in presenza, di Giuseppe Ugherani, responsabile Tecnico Nazionale Paralimpica e del cordenonese Gabriele Celegato, Medaglia d’Oro pistola ad Aria classe 2-6, ai Giochi Paralimpici di Seoul ’88, che hanno lavorato con gli atleti su posture, attrezzatura (pistole, carrozzine e/o surrogati). E, il lavoro premia, specie quando fatto da addetti e appassionati del settore, come i già citati e l’allenatore del tiro a segno pordenonese Roberto Pizzo, che ha seguito la loro preparazione quotidiana, con i pari grado Carlo Capettini, Tiziano Tizianel, Daniela Ellero. . A Milano, lo scorso fine settimana.ai Campionati Italiani di tiro con pistola, due dei tre atleti pordenonesi, hanno avuto la bravura di salire nel podio. Medaglia d’Oro e Titolo Italiano per Davide Franceschetti nella specialità ad aria compressa maschile P1- Sh1. Medaglia di Bronzo per Massimiliano Naibo. In particolare, per il neo campione Italiano Franceschetti è scoccato l’amore a prima impugnata di pistola per la disciplina, durante un Open day a doppia firma CIP-INAIL regionali di due anni fa ospitato da Progetto Spilimbergo. Amore e bravura subito colti da Gerarda Biasoli, anche lei fresca campionessa italiana tiro con pistola donne a squadre che, presente all’evento, ha subito colto le sue potenzialità ‘iniziandolo’ al Tiro a segno dell’omonima via pordenonese Quando le sinergie sono frutto di alte e qualificate competenze, i colpi possono solo andare in un’unica direzione: quella del successo integrativo.