Mostra su S.E. Pietro Giacomo Nonis: il Vescovo Pellegrini con una guida d’eccezione, il maestro Magri

Una visita speciale con una guida d’eccezione in cui ha preso vita un dialogo intessuto di ricordi personali ed eventi che intersecano anche la storia del territorio. È quanto è scaturito durante la visita alla mostra “Pietro Giacomo Nonis. Vivere il proprio tempo nella fede e nell’arte” percorsa assieme a mons. Giuseppe Pellegrini vescovo di Concordia-Pordenone e a Giancarlo Magri restauratore e artista di cui Nonis fu primo sostenitore nel percorso di restauratore ma anche artistico (in mostra è presente anche una sua opera).

In particolare sono emersi diversi aneddoti sui primi restauri che fece Giancarlo Magri proprio su spinta di Nonis che all’epoca era presbitero della diocesi concordiese, originario di Fossalta di Portogruaro (Venezia), prima ancora di divenire accademico all’Università di Padova dove fu professore ordinario di Filosofia dal 1965, poi preside della facoltà di Magistero e prorettore dell’ateneo patavino, fino alla elezione a Vescovo di Vicenza (1988-2003).

Nella mostra allestita nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Pordenone – promossa dal Museo diocesano e dalla Fondazione etnografica culturale Nonis, col sostegno del Comune di Pordenone e della Regione Friuli Venezia Giulia, visitabile fino all’11 gennaio – sono proposte una settantina di opere, tra cui una settecentesca Crocifissione di autore istriano-dalmata, la “prima opera che restaurai nel 1958 – ha raccontato Giancarlo Magri – Me la portò don Nonis che l’aveva recuperata nella soffitta della canonica del Duomo di San Marco di Pordenone, oggi è conservata nel Museo Diocesano di Arte Sacra”.

Tra gli aneddoti più toccanti ripercorsi da Magri – nato nel 1937, apprendista da giovanissimo nella bottega di Tiburzio Donadon, è a lui che si deve il recupero restaurativo di gran parte dei cicli sacri della Destra Tagliamento, infaticabile lavoratore – vi è quello relativo alla sorprendente scoperta dell’autografo nascosto dal tempo su un olio su tela cui è seguita l’attribuzione dell’opera “Sant’Antonio di Padova” al pittore seicentesco Jusepe de Ribera (detto “lo Spagnoletto”) proposto nell’esposizione temporanea e proveniente come prestito dal Museo Antoniano di Padova. L’opera infatti, acquisita da Nonis, fu poi donata al Museo padovano. La scoperta infatti risale al 1968, quando “don Nonis mi portò un quadro da restaurare – ha raccontato Magri – l’opera era molto mal ridotta. Mi portò il quadro mi disse è un po’ così, con quest’occhio bovino, allora risposi chissà magari quest’occhio bovino è la firma dell’autore. Ma mai avrei immaginato cosa avrei scoperto poi: in effetti la tela era molto mal messa, presentava diversi strati di colore successivi rispetto alla pittura a olio originaria. Ho cominciato a pulirlo e così è emersa la firma dello Spagnoletto!”.

Mons. Nonis aveva trovato l’opera che fino ad allora era di attribuzione sconosciuta nel celebre Mercato dell’antiquariato di Porta Portese a Roma. Un punto di riferimento, da appassionato dell’arte spesso dimenticata, e che Nonis frequentava spesso. “Io stesso – ha confidato il vescovo Giuseppe Pellegrini – ebbi modo di andare con lui a Porta Portese in un paio di occasioni. All’epoca non ero ancora vescovo di Concordia-Pordenone ma ebbi modo di accompagnarlo per via della comune conoscenza con il suo segretario personale mons. Antonio Maragoni”.

Una speciale visita, quella di S.E. mons. Pellegrini e Magri, tra le sculture provenienti dall’Africa esempio di arte popolare etnografica che provengono dalla Fondazione Nonis del Museo di Vicenza, le campane che provengono dal Museo di Montegalda, e le innumerevoli opere della Collezione Nonis (tra cui anche un significativo Luigi Angelo Vettori) e delle splendide opere del Grigoletti provenienti dal Museo Civico di Pordenone.

La mostra è visitabile i venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domeniche dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, anche nei giorni festivi 8 dicembre e 6 gennaio, tranne il 25 e 26 dicembre.

INFO
Museo Diocesano d’Arte Sacra – 0434/221275 | museo@diocesiconcordiapordenone.it

PRESS
Valentina Silvestrini – 338.4010645 | vsilvestrini@gmail.com