San John Henry Newman proclamato dottore della Chiesa

Saranno giornate intense e memorabili quelle organizzate dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione dal 27 ottobre al 1° novembre. Un’esperienza di rinascita spirituale che vedrà il mondo educativo, studenti, educatori, università e scuole prendere parte al Giubileo della Speranza. Giornate di spiritualità, preghiera, cultura e arte, un modo per fare esperienza del perdono, ristabilire la giustizia, praticare la carità e seminare la pace.
L’apertura il 27 ottobre alle ore 17 con la Santa Messa in Basilica per l’inizio dell’anno accademico presieduta da Papa Leone XIV, nei giorni seguenti l’agenda prevede congressi incontri e mostre.
Il 30 e 31 ottobre alle ore 11 il Pontefice, nell’Aula Paolo VI incontrerà rispettivamente gli studenti e gli educatori.
Momento forte sarà infine il 1° novembre con la Santa Messa in Piazza San Pietro presenti anche Re Carlo III e la Regina in cui il santo Padre proclamerà Dottore della Chiesa San John Henry Newman grande teologo canonizzato nel 2019 da Papa Francesco.
Newman era nato a Londra il 21 febbraio 1801, da papà banchiere anglicano e mamma francese. Fin da giovane è stato appassionato del mondo greco e dei Padri della Chiesa. Si mise ben presto e a lungo, per ben dodici anni, in ascolto e ricerca spirituale, dopo di che passò dall’anglicanesimo al cattolicesimo e fu ordinato prete nel 1847. La conversione di Newman è stata un faticoso cammino di trasformazione personale, obiettivo il raggiungimento della verità ricercata con tenacia e coerenza. Fu creato Cardinale da Papa Leone XIII nel 1879.
Le giornate del Giubileo del mondo educativo richiamano a Roma tutti gli attori che trasmettono con amore nel campo della formazione educativa. E’ sempre importante che la società, la famiglia, la scuola siano in cammino di speranza per ricerche nuove a beneficio di tutti. Non ci si stanchi mai di educare con amore i piccoli. Sappiamo come tante persone hanno a cuore il tema dell’educazione. Ci sono pagine belle di pedagogisti e fra questi non si può non ricordare Don Bosco e la sua educazione incentrata sul sistema preventivo. Un metodo fondato su tre pilastri: ragione, religione e amorevolezza. Invece del castigo (sistema repressivo), Don Bosco privilegiava l’amore, la presenza costante per guidare i giovani, offrendo loro un ambiente educativo che ne favorisse la crescita integrale, la formazione morale, il raggiungimento della propria vocazione. Come non ricordare la grande educatrice Maria Montessori che avviò un metodo d’insegnamento fondato sulla comprensione di chi manifestava più difficoltà: partendo da quest’attenzione, tutti gli altri comprendevano ed erano stimolati alla relazione.
Il genitore, ‘l’educatore o il catechista devono ricordare ai bambini e ai ragazzi che nel loro cuore è presente la voce di Gesù. L’affidamento a Gesù consiste nell’affidare tutto a Lui, insegnando che Lui c’è ma serve la nostra adesione o la nostra richiesta, per il rispetto che Lui ha della nostra libertà.
Papa Francesco affermava “L’educazione è un atto di speranza”. Lasciamoci guidare dagli insegnamenti del grande Maestro di vita Gesù Cristo.
Clemente Patriz