Sport
Corsa palestra di vita: quanta strada maestra nel libro di Grion
“La filosofia del running” tra ascoltarsi, accettazione e altro
Palestra di vita. Tante cose in una: ascoltarsi dentro e agire, imparare a gestirsi, a capirsi. A sapere quando è il momento di accelerare e quando di rallentare. O fermarsi. Imparare a dare il giusto peso alle cose, calibrarle.
Questione di priorità, talvolta tutt’altro che banale. Se nella vita si è abituati ad andare a tutta, a dover dimostrare quel qualcosa in più, il rischio è rendere anche la “semplice” corsa l’ennesima prova che imprigiona il sorriso, racchiuso da quel crono che soffia come il fiato sul collo.
Questione di equilibrio, di dosare e imparare a distinguere ciò che conta di più, dando il relativo “peso”. La corsa aiuta, serve anche – a volte soprattutto – a questo. Il resto, come il tempo cronometrico da migliorare per chi desidera provarci, è una conseguenza: stesso risultato, approccio diverso.
E’ un mondo ricco di vita quello racchiuso ne “La filosofia del running” che Luca Grion ha raccontato nel suo libro. Basti pensare, ad esempio, a “I valori della disciplina e dell’ascolto di sé, il nesso tra libertà e regole” citati dall’autore. Ascoltarsi e agire, nella corsa come nella vita quotidiana. “Occasione per una profonda conoscenza di sé, dei propri limiti e potenzialità, e per prendersi cura di sé”. Eccola la strada maestra: insegna a capire che possiamo farcela, a credere in noi stessi, a raggiungere quella consapevolezza talvolta sfuggente. “La corsa come riflesso della nostra vita interiore”: se ci credi nella vita anche nel running andrà meglio e viceversa, innestando un circolo virtuoso, o vizioso, a seconda.
Corsa palestra di vita anche lungo l’altra strada maestra: l’accettazione. Piove? Fa caldo? Si prende quello che arriva, con il sorriso a prescindere, e si fa: l’opposto della rassegnazione, spinti dal trovare un modo per. Illuminanti le parole del Dalai Lama: “Imparare ad accettare non vuol dire rassegnarsi, ma semplicemente non perdere energia”. Grande lezione di vita, per la vita. Senza rimpiangere ciò che si perde, ma vivendo, cogliendo l’attimo, il virtuoso “qui e ora”, talvolta – o spesso – spazzato via dalla frenesia del vento quotidiano. “Accettare il proprio tempo per quello è” dice Luca.
E capire – ecco un altro virtuosismo, questa volta disneyano – che “se puoi sognarlo puoi farlo“. “No limits diventa quasi un mantra, poiché nulla sembra davvero impossibile laddove abbondano volontà e tenacia” scrive l’autore.
Un libro da leggere e interiorizzare per incanalarsi lungo quella strada maestra come il mai arrendersi e l’arrivare fino in fondo, a prescindere. Andate a vedervi – se non l’avete già fatto – il video di Derek Redmond durante la semifinale olimpica dei 400metri di Barcellona ’92 che Grion ha giustamente citato. I brividi non potranno non scorrere lungo la schiena…
E non potrà non ispiravi/ci: buona palestra, buone corse!