Giornate del cinema muto: sabato 4 inaugurazione con Buster Keaton

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Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, giunte alla 44a edizione, rendono omaggio a Buster Keaton in occasione del 130° anniversario della nascita, avvenuta il 4 ottobre 1895 a Piqua, nel Kansas. A lui infatti è dedicata la pre-apertura di Sacile, al Teatro Zancanaro venerdi 3 ottobre alle 20.45, con la proiezione di The Cameraman del 1928 e l’accompagnamento musicale della Zerorchestra, che festeggia a sua volta il 30° compleanno, diretta da Bruno Cesselli, anche autore della partitura. Keaton tornerà sullo schermo per il gran finale del festival, sabato 11 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone (in replica domenica 12 ottobre) con Our Hospitality del 1923.

Considerato uno dei geni assoluti della storia del cinema, non soltanto muto, l’arte di Keaton ha suscitato nel corso degli anni l’ammirazione di molti autori come Orson Welles, Jean-Luc Godard e Woody Allen. Il contrasto tra la sua agilità che gli consentiva performance fisiche straordinarie e la fissità dello sguardo – da cui il soprannome “stoneface”, faccia di pietra – è alla base della sua comicità ipnotica e surreale, del tutto originale rispetto agli altri campioni della risata come Charlie Chaplin e Harold Lloyd.

Nato col cinema, Keaton esordì nello spettacolo praticamente in fasce: la sua era una famiglia di attori di vaudeville che conoscevano e collaboravano con il celebre mago Houdini. Leggenda vuole che fosse stato lo stesso Houdini ad affibbiare al neonato il soprannome di Buster, rompicollo, stupito da come usciva indenne da ogni ruzzolone. Nel 1917 Keaton abbandona il palcoscenico per il cinema, affiancando dapprima Fatty Arbuckle e passando poi, nel 1920, anche dietro la macchina da presa.

The Cameraman, l’ultimo film del periodo d’oro di Keaton e uno dei suoi preferiti, è il primo distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer, ma il passaggio alla casa di produzione non fu una scelta felice, come riconobbe in seguito Buster, per i limiti imposti alla sua libertà creativa. Tuttavia in The Cameraman, diretto con l’amico Edward Sedgwick, Keaton riuscì ad avere il controllo della situazione e a portare con sé tutti i collaboratori più fidati. Conosciuto in Italia anche con il titolo Io e la scimmia, il film racconta le disavventure di un fotografo e cineoperatore maldestro che aspira a essere assunto dal cinegiornale MGM e a far colpo sulla ragazza che lavora nella redazione. A un certo punto della storia gli si affianca la scimmia del titolo, che diventa una coprotagonista del film. Da notare che per la scimmia non era un debutto, avendo già partecipato a film di Chaplin e Harold Lloyd.

La visione di The Cameraman sarà preceduta dalla proiezione di due cortometraggi della Pathé, Un monsieur flegmatique (1908) e Une contravention pour excès de vitesse (1911) accompagnati dall’Orchestra della Scuola Media “Balliana-Nievo” di Sacile diretta da Didier Ortolan, che ha composto la musica.

Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine, della Fondazione Friuli e con la partecipazione di BCC Pordenonese e Monsile.