Leone XIV, udienza: “Non c’è passato così rovinato, non c’è storia così compromessa che non possa essere toccata dalla misericordia”

udienza foto vatican media sir

“Non c’è passato così rovinato, non c’è storia così compromessa che non possa essere toccata dalla misericordia”. Ad assicurarlo è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, in cui ha sottolineato che, nelle icone orientali della Risurrezione, Cristo è raffigurato mentre sfonda le porte degli inferi e, tendendo le sue braccia, afferra i polsi di Adamo ed Eva: “Non salva solo sé stesso, non torna alla vita da solo, ma trascina con sé tutta l’umanità”, ha commentato: “Questa è la vera gloria del Risorto: è potenza d’amore, è solidarietà di un Dio che non vuole salvarsi senza di noi, ma solo con noi. Un Dio che non risorge se non abbracciando le nostre miserie e rialzandoci in vista di una vita nuova”. Il Sabato Santo è, allora, per il Papa, “il giorno in cui il cielo visita la terra più in profondità”: “È il tempo in cui ogni angolo della storia umana viene toccato dalla luce della Pasqua”. “E se Cristo ha potuto scendere fino a lì, nulla può essere escluso dalla sua redenzione”, ha garantito Leone: “Nemmeno le nostre notti, nemmeno le nostre colpe più antiche, nemmeno i nostri legami spezzati. Non c’è passato così rovinato, non c’è storia così compromessa che non possa essere toccata dalla misericordia”. Tutto ciò perché, ha spiegato il Papa, “scendere, per Dio, non è una sconfitta, ma il compimento del suo amore”: “Non è un fallimento, ma la via attraverso cui egli mostra che nessun luogo è troppo lontano, nessun cuore troppo chiuso, nessuna tomba troppo sigillata per il suo amore. Questo ci consola, questo ci sostiene”. “E se a volte ci sembra di toccare il fondo, ricordiamo: quello è il luogo da cui Dio è capace di cominciare una nuova creazione”, ha concluso Leone XIV: “Una creazione fatta di persone rialzate, di cuori perdonati, di lacrime asciugate. Il Sabato Santo è l’abbraccio silenzioso con cui Cristo presenta tutta la creazione al Padre per ricollocarla nel suo disegno di salvezza”.