Cultura e Spettacoli
Pasiano: sabato 2 dicembre “Dannazione donna”
Un teatro per pensare sul ruolo della donna e sulle discriminazioni anche economiche. L’autore parte dal presupposto che la subalternità nasca dalla disparità di trattamento economico tra uomo e donna, che da questa principale ingiustizia, si riversi ogni forma di vessazione contro qualsiasi donna.
Sabato 2 dicembre a Pasiano di Pordenone al Teatro Gozzi alle ore 20.45 sarà rappresentata “Dannazione donna” all’interno della Rassegna di Teatro Civile “Persone e Personaggi”.
Testo di Marco Ferri, interprete Stefania Moras, regia di Francesco Bressan a cura del Gruppo Teatro Pordenone Luciano Rocco.
Ingresso libero.
Quale tema più attuale di questo?
Quando Marco Ferri scrisse nel 2017 “Dannazione donna” nessuno ancora parlava della differenza salariale tra uomini e donne.
Secondo Ferri, tutte le discriminazioni, le sopraffazioni, le storture sociali politiche e anche fisiche sulle donne derivano da questo.
La prima rappresentazione andò in scena a Roma nel novembre 2017 e dal 2021, con la regia di Francesco Bressan e l’interpretazione forte e appassionata di Stefania Moras, la sta portando in scena in tutto il Friuli Venezia Giulia il Gruppo Teatro Pordenone Luciano Rocco.
Sia per l’acutezza, la dinamicità del testo, sia per l’interpretazione dell’unica protagonista che impersona ben 8 donne all’interno di un’azienda, la pièce è un unicum, in un tripudio di cambi di linguaggi, di abbigliamenti, di idiomi diversi e caratterizzanti. Una prova attoriale di grandissimo impegno che Stefania Moras affronta ogni volta con un’energia comunicativa rara, spalleggiata dietro le quinte da un solido team di maestranze puntuali, attente, velocissime e invisibili.
Nell’Atto unico in tre quadri della durata 1 ora e 15 min, l’autore Marco Ferri, uno dei più noti pubblicitari italiani d’oggi, dà voce a tutti i ruoli femminili aziendali, dalla CEO alla manager, dalla stagista all’impiegata, dalla giornalista alla saggia, molto saggia, donna delle pulizie. Di loro vediamo tutte le guerre interne, le fragilità personali chiuse dentro e fuori la porta di casa. E le corse quotidiane, e l’infelicità di una condizione costantemente messa a dura prova.
L’autore parte dal presupposto che la subalternità nasca dalla disparità di trattamento economico tra uomo e donna, che da questa principale ingiustizia, si riversi ogni forma di vessazione contro qualsiasi donna.
Quando scrisse il testo nel febbraio 2017, affrontando il tema della disparità della donna nel mondo del lavoro e in famiglia, Marco Ferri non poteva sapere che in ottobre sarebbe scoppiato il caso Weinstein che aprì voragini di denunce e rivendicazioni, e che subito dopo sarebbero usciti i dati Eurosat che confermarono il gap salariale tra uomini e donne. Da allora basta cercare sul web quanti articoli, convegni, dibattiti ne parlarono e ne parlano in continuazione. Tanto si è dibattuto e diffusamente, sia nelle sedi istituzionali che attraverso i media, che in Italia il gender gap salariale, diventato un tema pressante, è diventato legge nel 2021 (L.162, 5/11/2021), anche se ad oggi, è ben lontano dall’essere attuata.
Senza contare che il Premio Nobel per l’Economia 2023 è stato assegnato a Claudia Goldin che tanto si è occupata di gender pay gap e nel suo prossimo libro, in pubblicazione nel 2024 in Italia, l’autrice rovescia le idee su lavoro femminile, organizzazione e tempo con una forte spinta, culturale e sociale, al cambio.
Questione importante e attualissima, che Ferri riesce a trattare con arguzia e pungente ironia nella pièce attraverso le voci delle donne e, dove la trama si fa serissima (scalata al potere, psicoterapia, suicidio in azienda…), il testo viene inframmezzato da spezzoni pubblicitari surreali, che rompono la tensione.
Il buffo e il drammatico corrono in scena, svelando la realtà lavorativa e sociale delle donne.
La rassegna di Teatro Civile “Persone e Personaggi” è promossa dal GTP Luciano Rocco APS e dal Gruppo Teatro e Musica “Parole Note” con il sostegno dell’Associazione Regionale FITA-UILT, il patrocinio del Comune di Pasiano e la collaborazione di Ortoteatro.