Casa dello Studente di Pordenone: incontri aperti a tutti. L’11 padre Albanese parla dell’Africa

Ute alla casa dello studente

Giovedì 11 settembre, alle ore 18.00, l’Auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone ospita la presentazione dell’ultimo libro di padre Giulio Albanese, intitolato “Afriche, inferno e paradiso”, pubblicato da Libreria Editrice Vaticana. L’iniziativa è un’anteprima della 19^ edizione della rassegna di cinema e cultura africana “Gli occhi dell’Africa”, organizzata dalla Caritas diocesana, Centro Missionario diocesano, Casa dello Studente Antonio Zanussi e Cinemazero. La presentazione del libro di Albanese ha la collaborazione del Cesvi di Udine e del Cuam Medici con l’Africa di Padova.

Nelle pagine di “Afriche, inferno o paradiso” si delinea un’Africa viva e plurale: terra vulnerabile ma anche dinamica, abitata da giovani pronti a trasformare il proprio futuro e sostenuta, in molti contesti, dall’impegno della Chiesa nel promuovere giustizia, educazione e sviluppo. Afriche, inferno e paradiso non è solo una lettura appassionante, ma un invito a ripensare le nostre categorie: l’Africa non è un “buco nero”, ma un crocevia di esperienze umane, culturali e spirituali che meritano attenzione e rispetto. Un testo che accende il dibattito su globalizzazione, sfruttamento, povertà, ma anche sulle potenzialità straordinarie che il continente custodisce. 

Giulio Albanese, missionario comboniano è direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali e dell’Ufficio per la cooperazione missionaria del Vicariato di Roma. Ha fondato e diretto per molti anni l’agenzia di stampa Misna. Collabora con varie testate, fra cui “Avvenire” e “L’Osservatore Romano”. È anche membro del Consiglio per la Sezione per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Segreteria di Stato della Santa Sede. Tra i suoi ultimi libri si segnalano Vittime e carnefici. Nel nome di «Dio» (Einaudi) e Poveri noi (EMP). 

La seconda iniziativa è l’inaugurazione della mostra “Civilissimo e barbaro”, dedicata allo scultore di fama nazionale Marcello Mascherini, ore 15.30, venerdì 12 settembre, con l’introduzione del critico d’arte Giancarlo Pauletto. Mostra a cura dell’Archivio Marcello Mascherini.

‘Civilissimo e ‘barbaro’ è l’appellativo dato dal poeta Alfonso Gatto a Marcello Mascherini (Udine, 1906, Padova, 1983), tra i maggiori scultori del Novecento italiano, a conclusione del lungo saggio, edito nel 1969 da Vanni Scheiwiller, intendendo che lo scultore, similmente al poeta, pur rigoroso nelle leggi dello stile e dell’ideazione, è «osservatore puntuale della natura lastricata dai suoi inferni» e che «l’uomo di grazia e l’accusatore sgradevole sono la stessa persona che parla e scrive scultura». Questa mostra si inserisce nella ricerca iniziata l’anno scorso sui rapporti che Mascherini ebbe con i letterati, i cui primi risultati sono stati presentati da dieci studiosi al convegno del 31 gennaio 2025 all’Università di Trieste, a cui è seguita la pubblicazione degli Atti. Il progetto Marcello Mascherini. L’uomo artista visto dai letterati del suo tempo continua nel Bando per la Divulgazione della cultura umanistica di Regione Friuli Venezia Giulia in partnership con Università di Trieste, Università di Udine, Comune di Duino-Aurisina, Comune di Azzano Decimo, Associazione Triestina Amici dei Musei ‘Marcello Mascherini’.  La terza iniziativa è in programma giovedì 25 settembre, ore 15.30: verrà presentato il libro “La scommessa di Costantino. Come il concilio di Nicea ha cambiato la storia”, ultima fatica, edita da Mondadori, di Giovanni Maria Vian, direttore emerito dell’Osservatore Romano, e Gian Guido Vecchi, vaticanista de Il Corriere della Sera. Verrà illustrata l’importanza per la Chiesa di questo primo concilio, che ne ha tracciato le linee guida che si sono mantenute per secoli, fino al Concilio Vaticano II. Si tratta di una iniziativa dell’Associazioni Eventi di Pordenone