Friuli Occidentale
Casarsa: dal 10 settembre Scuola Pasolini 2025
Si conferma come uno degli appuntamenti formativi di altissimo livello la Scuola Pasolini 2025, giunta quest’anno all’ottava edizione e in programma a Casarsa della Delizia dal 10 al 13 settembre., organizzata dal Centro studi Pasolini con la direzione scientifica di Lisa Gasparotto (Università di Milano-Bicocca) e Paolo Desogus (Sorbonne Université, Parigi) .Un’iniziativa che si è ormai imposta nel panorama italiano e internazionale come esperienza di alta formazione dedicata a Pier Paolo Pasolini, capace di coniugare rigore scientifico e dialogo fra generazioni di studiosi. Per quattro giorni Casarsa si conferma così luogo privilegiato di studio e riflessione sull’opera di Pasolini, nella prospettiva di un’eredità intellettuale che continua a interrogare il nostro tempo.
Il tema scelto per il 2025 è “Pasolini e il cinema. Film, teoria e scrittura audiovisiva”, un percorso che indaga il rapporto complesso e vitale dell’autore con il linguaggio cinematografico. Le lezioni, che si apriranno con un momento istituzionale mercoledì 10 settembre, alle 15, si terranno nella sala consiliare del Palazzo Municipale (Palazzo Burovich de Zmajevich).
L’edizione 2025 si propone di esplorare i molteplici intrecci tra letteratura e cinema, soffermandosi sull’attività di Pasolini come sceneggiatore, regista, documentarista e teorico. Nei suoi film – da “Accattone” a “Salò”, passando per “Il Vangelo secondo Matteo” ed “Edipo re” – si rivela la capacità di elaborare un linguaggio capace di fondere mito, realtà e poesia visiva. Gli studiosi metteranno in luce le radici teoriche di concetti come la “soggettiva libera indiretta” e la “lingua scritta della realtà”, aprendo prospettive di riflessione ancora oggi cruciali.
Il programma è affidato a un comitato scientifico, guidato da Lisa Gasparotto e Paolo Desogus e fra i i docenti figurano Sergia Adamo (Università di Trieste) con una lezione su “Appunti e sopralluoghi: il cinema come ricerca e interrogazione del mondo in Pasolini”, Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna) con “Sopravvivenza di memorie artistiche nel cinema di Pasolini”, Tommaso Mozzati (Università di Perugia) che affronterà “24fps, nuovo metro per la poesia”, Silvia Martín Gutiérrez (Università Autonoma di Madrid) con un’analisi di “Edipo re: al di là dell’autobiografia”, Claudio Paolucci (Università di Bologna) che presenterà “Soggettività libera indiretta e lingua scritta della realtà”, Davide Messina (University of Edinburgh) con “Pre-cinema di poesia”, Stefania Parigi (Università Roma Tre) con “Tra terra e cielo. Il cinema astrale di Pasolini”, Gianni D’Elia su “Pasolini e la lingua orale della realtà”, Roberto Chiesi (Cineteca di Bologna) con “Il laboratorio di Salò” e Davide Luglio (Sorbonne Université) su “I filmati sulla città di P.P. Pasolini: una bioestetica della forma”.
L’attenzione ai giovani ricercatori rimane centrale: un laboratorio sarà dedicato alla presentazione dei progetti dei dottorandi ammessi, per favorire un confronto diretto con i docenti e consolidare una comunità scientifica internazionale. I 25 partecipanti ammessi (selezionati attarverso un bando internazionale) arrivano infatti non solo dall’Italia ma anche da università straniere in Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Cile ed Egitto, confermando l’attrattiva della Scuola come luogo di scambio interculturale.
Il presidente del Centro Studi, Marco Salvadori, sottolinea: “La Scuola Pasolini è uno degli obiettivi fondanti di Casa Colussi. Coinvolgere attivamente studiosi italiani e stranieri nel nome di Pasolini significa dare vita a una comunità scientifica e umana che, studiando un autore chiave del Novecento, riflette sulle contraddizioni dell’attualità. È la dimostrazione concreta di un sapere che viaggia e si trasmette”.
Organizzata dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Casarsa della Delizia e della Fondazione Friuli, la Scuola si avvale della collaborazione della Sorbonne Université, dell’Università di Trieste, dell’Università della Calabria e della Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria (MOD).
