Università di Udine: “Giancarlo Magri. Restauratore in Friuli”.

A Palazzo Toppo Wassermann in via Gemona 92 fino al 3 giugno la mostra fotografica "Giancarlo Magri. Restauratore in Friuli". Esposti pannelli che esplicano la sua attività di restauratore, riconosciuto come uno dei più capaci del nostro territorio.

L’Università degli studi di Udine a Palazzo Toppo Wassermann in via Gemona 92 dal 20 maggio al 3 giugno ospiterà una mostra fotografica dal titolo “Giancarlo Magri. Restauratore in Friuli”. La presentazione, sabato 20 maggio ore 10, prevede i saluti istituzionali dell’Università e della Soprintendenza Archeologica , Belle Arti e Paesaggio del Friuli. Nell’occasione Gilberto Ganzer, già direttore dei Civici Musei di Pordenone, incontrerà Giancarlo Magri.”Giancarlo Magri è restauratore fin dai primi anni ’60, quando inizia la sua attività dopo essere stato a bottega da Tiburzio Donadon. Da subito il suo lavoro è strettamente legato al Comune di Pordenone che nel 1973 gli affida il laboratorio di restauro del Museo Civico istituito appena un anno prima. Da allora Giancarlo Magri è tra i principali restauratori della Destra Tagliamento, a lungo protagonista degli interventi sul patrimonio a seguito del sisma del 1976. In quel periodo il laboratorio del Museo diventa il centro per il ricovero e il coordinamento degli interventi sul vasto patrimonio storico e artistico per la provincia di Pordenone e Magri lavora su tele, sculture lignee e soprattutto pitture murali. Il rapporto diretto con le opere ne fanno così un privilegiato conoscitore del patrimonio storico e artistico del Friuli in particolare dei grandi maestri della pittura del Cinquecento”. Con questo scritto Giancarlo Magri viene presentato al pubblico in occasione della mostra. Magri è conosciutissimo a Pordenone sua cittadina natale, dove ha espresso la sua maestria nella pittura e nel restauro fin dalla giovane età. E’ conosciutissimo nella Destra e nella Sinistra Tagliamento, da soprintendenti e conservatori, per il suo instancabile lavoro volto alla salvaguardia dei pittori nostri. Quante volte lo abbiamo sentito raccontarci di quanto abbia lavorato nei giorni immediatamente successivi al terremoto, lui così restio a parlare di sé, ma facendolo poiché amico di mio padre.”Già dal terzo giorno dopo il terremoto correva ovunque con la moglie a mettere in sicurezza le chiese affrescate dall’Amalteo, dal Pordenone, dal Calderari. Ricordiamo con grande ammirazione l’operato nella volta della chiesa di Lestans, affrescata dall’Amalteo, che rischiava di cadere.Magri inventò un metodo tutto suo che poi fu avvalorato dalla stessa Soprintendenza. “Si pensava di demolirla invece si sfilarono i mattoncini, si misero a nudo gli affreschi, poi si ricostruì tutto”. In questa occasione Magri ci disse di aver sorretto la cupola addossandola a se stesso. Della sua relazione con Donadon racconta di aver sempre “rubato con gli occhi ciò che faceva il maestro”.Giancarlo Magri ha restaurato in pratica tutto il Calderari e oltre ai già citati pittori anche GianFrancesco da Tolmezzo e molti altri. E’una memoria storica. Conserva un’immensa documentazione, sempre disponibile a fornire notizie su qualsiasi suo intervento.Accanto a Giancarlo sono cresciuti i figli, a bottega. Oggi Giovanni fa il restauratore, Alberto si dedica al disegno, recentissima una sua mostra a palazzo Gregoris, Gianluigi è architetto.Magri oltre a restauratore è pittore con moltissime mostre al suo attivo.A Udine saranno esposti pannelli che esplicano la sua attività di restauratore, riconosciuto come uno dei più capaci del nostro territorio.INFO. Orari 9-19. La mostra sarà chiusa la domenica.L’Maria Luisa Gaspardo Agosti