Un nuovo progetto: “Conoscere, incontrare: uno scrittore, una città”, ideato e promosso da Crédit Agricole FriulAdria e Fondazione Pordenonelegge

 È dedicato a cinque autori del calibro di Ferdinando Camon, Goffredo Parise, Andrea Zanzotto, Antonia Arslan e Umberto Saba. si comincia il 9 novembre con Camon (in foto)

 È dedicato agli autori Ferdinando Camon, Goffredo Parise, Andrea Zanzotto, Antonia Arslan e Umberto Saba il nuovo progetto “Conoscere, incontrare: uno scrittore, una città“, ideato e promosso da Crédit Agricole FriulAdria e Fondazione Pordenonelegge, con l’obiettivo di avvicinare i lettori a rilevanti figure letterarie del nostro tempo e ai luoghi che questi scrittori hanno vissuto e raccontato nelle loro opere. Se in un primo tempo illavoro di approfondimento degli scrittori si è concretizzato nellarealizzazione, in ambito didattico, di vere e proprie video ricerche, adesso è il momento di condividere le cinque docu-produzioni realizzate intorno ad altrettanti autori veneti e friulani, collocati nel contesto della loro città:

Si parte mercoledì 9 novembre, a Padova – Centro Culturale Altinate – Spazio 35, ore 11 – con l’incontro dedicato allo scrittore veneto Ferdinando Camon, la cui opera sarà ripercorsa nell’incontro con due scrittori contemporanei dell’area di nord-est, il friulano Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge, e il padovano Romolo Bugaro. Entrambi hanno preso parte alla realizzazione del docu-video “A futura memoria (i luoghi, i libri, la storia)”, che sarà presentato per l’occasione e nel quale Ferdinando Camon si racconta con straordinaria “verità” e profondità.

La partecipazione è libera e aperta alla città ma è necessaria la prenotazione a segreteria@pordenonelegge.it. Info 0434.1573100.

Ferdinando Camon, video-ritratto per il progetto, esordisce con una amara confidenza ai lettori: spiega che «scrivendo si insegna sempre qualcosa: ma la gente non trattiene questa conoscenza, non ne fa tesoro. Per questo si ha l’impressione che i propri libri siano ammonimenti non ascoltati, una consapevolezza che genera delusione». Dello stile di Camon sottolinea invece Romolo Bugaro «l’estrema semplicità nella forma letteraria: caratteristica che non toglie nulla alla ricchezza espressiva». E colpisce la piena libertà nei ragionamenti del Camon saggista, che – osserva ancora Bugaro – resta sempre accuratamente distante da ogni forma di ortodossia. Così come la sua assoluta sincerità, la verità di tutto quello che dice. Non ho mai avuto il dubbio – afferma Bugaro – che quello che leggevo nei libri di Camon non corrispondesse a un suo vissuto, a qualcosa che lo aveva attraversato. Mi sono sempre fidato di lui, dei suoi libri e della sua voce: una sensazione che alimenta il rapporto di vicinanza fra autore e lettore». Ed è in un’emozionante intervista con Gian Mario Villalta che Camon si racconta al pubblico, abbandonandosi alla verità del ricordo, alla forza di uno scambio intenso e sincero. Sfilano così le memorie della infanzia e giovinezza nel Veneto contadino, «quando ancora – ricorda Camon – la luce elettrica non c’era, e fino alle scuole medie studiavo con l’acetilene, mentre in famiglia mangiavamo al buio. Poi arrivò la luce, pendula come un tizzone nella stanza, e fu una festa: finalmente ci si poteva vedere. Con la luce elettrica arrivò la radio: era il mondo che bussava, erano le notizie da tanti altrove. Erano ancora gli anni della civiltà contadina, quando l’uomo toccava solo il legno, o la pelle sul dorso degli animali. Poi abbiamo cominciato a toccare il ferro, il motore: così la civiltà contadina si è spenta». Il dialogo con Gian Mario Villalta affonda fra storia e storie, sfilano gli anni convulsi del terrorismo rosso e nero a Padova, l’inquietudine nell’esperienza della psicanalisi, la dialettica con Pier Paolo Pasolini intorno al progresso e al tramonto della civiltà contadina. E naturalmente le atmosfere di Padova, dove – rievoca ancora Camon – «passeggiavo per via San Francesco, in una moltitudine di chiese e piccole cupole ad abside, che rendevano palpabile la nevrosi mistica della borghesia di un tempo: Poi sfociavo in altre vie, nelle Piazze della Frutta e delle Erbe, dove invece si facevano gli affari, e aleggiava una diversa nevrosi: quella del denaro».

Conoscere, incontrare: uno scrittore, una cittàproseguirà raccontando altri autori e altre città: giovedì 24 novembre a Pieve di Soligo (Fondaco del Gusto, ore 18.30) si parlerà di Andrea Zanzotto, raccontato nel docu-video con Gian Mario Villalta, e si confronteranno dal vivo gli scrittori e poeti Luciano Cecchinel e Matteo Giancotti. Martedì 29 novembre si parlerà di Goffredo Parise a Ponte di Piave, nella Biblioteca Comunale della Casa Parise, insieme allo scrittore Silvio Perrella. Di Umberto Saba, nel video racconto del critico Roberto Galaverni, si parlerà a Trieste mercoledì 30 novembre, attraverso l’incontro che coinvolgerà, con Mario Cerne – anima della Libreria Antiquaria fondata da Saba – gli autori Alberto Garlini, Mary B Tolusso, Giuseppe Nava e Christian Sinicco. E a seguire si chiuderà con il racconto della Venezia di Antonia ArslanLe cinque docu-produzioni sono disponibili per tutti, sul canale YouTube di Fondazione Pordenonelegge.