Cultura e Spettacoli
Il festival Giornate del Cinema Muto si sposta nelle chiese del Friuli Occidentale per gli affreschi quattrocenteschi
Mercoledì 5 ottobre il tour alla scoperta degli affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo, nelle chiese del Friuli Occidentale in collaborazione con il Museo d'Arte Diocesano di Pordenone
Accanto al tradizionale programma di proiezioni e incontri, negli ultimi anni Le Giornate del Cinema Muto sono impegnate a far meglio conoscere al pubblico del festival e in particolare a coloro che vengono da lontano il patrimonio culturale regionale organizzando – grazie al sostegno dell’ATAP l’Azienda di trasporto pubblico della provincia di Pordenone – visite guidate finalizzate alla scoperta dei grandi artisti friulani o dei più prestigiosi siti archeologici presenti in regione.
La prima visita, in programma domani mercoledi 5 ottobre, sarà dedicata ad uno dei maestri della pittura friulana del ‘400, Gianfrancesco da Tolmezzo. Nato a Socchieve in Carnia nel 1450 è considerato il geniale iniziatore della scuola di pittura tolmezzina cui appartengono anche Andrea Bellunello e Domenico da Tolmezzo. Non si hanno dati documentari certi sulla sua formazione ma alla luce delle più recenti attribuzioni è sembrato ragionevole ipotizzare il rapporto con una grande bottega di Padova o Venezia. Molti suoi cicli di affreschi si trovano in Carnia e nel vicino Comelico (Socchieve, Forni di Sopra e di Sotto, Invillino) ma importanti opere si possono ammirare anche in alcune chiese del Friuli Occidentale. La visita proposta infatti comprende le chiesette di San Gregorio e di Santa Giuliana a Castello d’Aviano (1497 circa) con il ciclo dedicato alla Passione di Cristo e agli Idoli infrantichiesa campestre di Sant’Antonio a Barbeano, a due passi da Spilimbergo, affrescata prima del 1489; la parrocchiale di S. Leonardo a Provesano dove il pittore eseguì nel 1496 uno dei suoi cicli più interessanti e tutt’oggi meglio conservati. Qui, accanto alle consuete presenze di Profeti e dottori, di Sante e dei santi Sebastiano e Rocco, l’artista raffigurò sulle pareti dell’abside scene dell’Apocalisse e nove episodi della Passione di Cristo intorno a una grande Crocifissione.
La visita è organizzata con la collaborazione del Museo d’Arte Diocesano di Pordenone e grazie alla disponibilità dei parroci delle chiese interessate, alcune delle quali abitualmente non sono accessibili.
Sabato 8 ottobre invece è prevista la visita della mostra Un architetto cosmopolita in patria. Raimondo D’Aronco in Friuli attualmente in corso nei Musei del Castello di Udine che consentirà di apprezzare da vicino la straordinaria esperienza creativa e artistica di colui che è considerato uno dei più importanti architetti italiani esponenti del Liberty. Nato a Gemona del Friuli nel 1857, Raimondo D’Aronco è stato uno dei protagonisti dell’architettura Art Nouveau internazionale, che sviluppò tra l’Italia e la Turchia, dove fra il 1893 e il 1909 fu al servizio del Sultano. Su incarico del governo italiano si recò a Istanbul per progettare l’Esposizione nazionale ottomana. La manifestazione però fu annullata in conseguenza del terremoto che il 10 luglio 1894 sconvolse la città e fu l’inizio, per D’Aronco, della collaborazione con il governo ottomano. Viaggiando tra Italia e Turchia realizzò le sue opere più celebri esprimendosi attraverso quello stile Liberty e l’influsso ottomano che lo hanno reso celebre.
La visita si avvarrà della guida della curatrice della mostra, la studiosa Diana Barillari.