Cultura e Spettacoli
Dalle fake alla guerra in Ucraina: la storia nelle cronache dei giornalisti
Tanti gli appuntamenti in programma a Pordenonelegge da venerdì a domenica con i volti e le penne più amate del giornalismo italiano, da Linda Giannattasio a Beppe Severgnini, da Francesca Mannocchi a Massimo Franco a Federico Rampini
Continuando a inseguire il filo del percorso dedicato al giornalismo si segnalano incontri dedicati espressamente al giornalismo oggi o tenuti da giornalisti, in programma nel fine settimana a Pordenonelegge
Venerdì 16 settembre alle 11.30 (Largo San Giorgio) Lucio Luca col suo romanzo mette il dito su un grande problema del giornalismo d’oggi: “Quattro centesimi e riga. Morire di giornalismo”. Lo presenta Cristiano Degano, presidente dell’Ordine giornalisti Fvg. Mentre la sera alle 21 Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del quotidiano di via Solferino, presenta “Scoop: quando i giornalisti fanno notizia” (Spazio scuole Gabelli), raccolta degli articoli brillanti sui casi di cronaca più noti quanto le firme autorevoli (Dino Buzzati, Indro Montanelli, Walter Tobagi, Maria Grazia Cutuli, Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella).
Sabato 17 settembre, “Io dico no alle fake news” con Linda Giannattasio per capire le derive di un giornalismo legato soprattutto alla rete e ai social, luoghi di informazione ma anche capaci di disinformazione. Alle 12 (Palazzo Montereale Mantica) Caterina Bonvicini e il fotoreporter Valerio Nicolosi raccontano “Mediterraneo. A bordo delle navi umanitarie”, libro figlio dell’esperienza vissuta davvero di salire in nave, scrutare l’orizzonte, partecipare ai salvataggi e raccogliere i resoconti disperati di chi ce l’ha fatta. Alle 15.30 Marzio Breda, giornalista dell’Arena e ora del Corriere della Sera, col suo “Capi senza stato” (Auditorium della Regione), storia dei presidenti della Repubblica italiana e della loro guida di un paese meno saldo di chi lo guida. Due gli incontri con l’inconfondibile ciuffo bianco di Beppe Severgnini, occhio critico sull’Italia e gli italiani. Il primo sabato 17 alle 19 (Spilimbergo) con “Spiegare l’inspiegabile. Come raccontare gli italiani al mondo”, il secondo – insieme al generale Figliolo, figura legata alla pandemia e alla campagna vaccinale – domenica 18 alle 18 (teatro Verdi) con “Un italiano. Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande”.Continuando con sabato 17, alle 19 Stefano Feltri e Roberto Papetti indagano “Il partito degli influencer” ovvero come i social network possono sfidare la democrazia.
Ancora tanti appuntamenti domenica 18 con nomi e volti noti del giornalismo scritto o televisivo. Marco Frittella (volto Rai) alle 11 (Capitol) presenta “L’oro d’Italia. Dall’abbandono alla rinascita, viaggio nel paese che scopre i suoi tesori (e la sua anima)”; lo stesso alle 21 di sabato 17 (Cordenons) presenta “Tesori d’Italia. Una svolta”. Ancora un giornalista Rai, Massimo Cirri di Caterpillar, è al centro dell’incontro del 18 ore 12 (Spazio scuole Gabelli) con “Quello che serve. Un racconto tra malattia, cura e Sistema sanitario nazionale”, mentre sempre alle 12 Massimo Franco, editorialista de Il Corriere della Sera, parla del suo “Il monastero. Benedetto XVI, nove anni di papato-ombra”. Un tema quanto mai affascinante per un evento unico della storia: la compresenza di due papi: uno rinunciatario, l’altro eletto. Nota e arcinota è la giornalista Francesca Mannocchi, da mesi inviata in Ucraina, che alle 15 (Largo San Giorgio) parlerà de “Lo sguardo oltre i confini”, un viaggio tra le guerre dall’Afghanistan alla Ucraina. Alle 15.30 (Vendramini) il giornalista di Repubblica Riccardo Staglianò rivela i “Gigacapitalisti”, ovvero coloro che con la pandemia si sono super arricchiti.
E’ ancora un volto noto del giornalismo scritto, Aldo Cazzullo, fedele amico amico del festival come Severgnini, a parlare di “M duce delinquente. Non tutti gli italiani sono stati fascisti” (piazza San Marco), un titolo deciso per una inchiesta a tinte forti, riproposta alle 21 a Maniago.
Sull’Ucraina ancora si parla alle 17 (Parco Galvani) con l’inviato de Il Corriere Lorenzo Cremonesi: “Guerra infinita. Quarant’anni di conflitti rimossi dal Medio Oriente all’Ucraina”. Federico Rampini porta invece in “America” (sempre il 18 alle 17 a Spilimbergo), per capire se quella che era considerata la patria della libertà stia forse diventando la terra del male. Mentre alle 21 (teatro Verdi) lo stesso è protagonista dell’incontro “Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori”.Sono incontri dai temi importanti e attualissimi, una guida per comprendere questa età confusa e mutevole che ci coglie di sorpresa e ci preoccupa.